Porta a Sanremo 2016 un brano allegro e da approfondire all’ascolto, Chiara Dello Iacovo, che gareggia al prossimo Festival nella sezione giovani con Introverso (”: http://www.vevo.com/watch/chiara-dello-iacovo/Introverso/IT0211500023).
Molti ricorderanno l’artista piemontese di 20 anni come voce di The Voice of Italy 2015. Dalla comparsa in tv sono successe molte cose: è rientrata negli 8 vincitori di Musicultura e si è esibita allo Sferisterio di Macerata vincendo il “Premio della Critica” e il premio “Nuovo IMAIE” come migliore interpretazione.
L’abbiamo incontrata perché secondo noi ha buone possibilità di essere ricordata anche dopo Sanremo.
Come hai iniziato la tua carriera?
Mi sono avvicinata per la prima volta allo studio del pianoforte all’età di 8 anni, mentre a 14 anni ho cominciato a cantare e comporre i primi brani, sia testi che musica, in lingua inglese. Ora sto preparando l’album che contiene “Introverso”, interamente scritto e composto da me e prodotto da Davide Maggioni, che uscirà per Rusty Records a febbraio.
Da dove nasce l’idea di Introverso?
È uno sfogo, ognuno può proiettarci dentro quello che vede, ho sempre provato interesse per le canzoni che si capiscono col tempo. Infatti anche nel video diretto da Alice Bulloni, la mia amica videomaker, mostro un personaggio con la testa da riccio, che è il simbolo dell’introverso che aiuta a far capire il tenore del pezzo.
Che idea hai di Sanremo?
Ho sempre fatto fatica a guardarlo tutto d’un fiato. Mi ripromettevo di vederlo, poi nei tempi morti, tra ospiti e vallette, mi dedicavo ad altro, è difficile catturare la mia attenzione. Disegno molto. Mi ricordo di essermi emozionata per la vittoria di Vecchioni.
Con che spirito partecipi?
Benché abbia fatto già molte gare, anche in tv, il mio spirito è tutt’altro che competitivo. Mi porterò dietro la mia fascia al polso e la catenina che mi fa da tranquillante. Sapevo fosse un appuntamento importante, ma non mi immaginavo fosse così grossa l’attesa. Quindi la mia parte ipomaniacale sta venendo fuori.
Come sarà l’album?
Si intitolerà Appena Sveglia, perché è un titolo che mi rappresenta, quando a casa sono me stessa, senza trucco, senza filtri. Ed è anche un modo per dire che parlo di me stessa in maniera diretta, affrontando il mondo senza armature. Sono molto curiosa di sapere cosa ne penserà il pubblico, dopo il festival che ti espone così tanto.
Ti aspettavi che il mestiere di cantante professionista fosse così?
Mi sembra tutto così pazzo a volte. Diciamo che il mio mestiere prende un senso solo quando salgo sul palco, è lì che mi sento appagata. Non vedo l’ora di fare concerti estivi, anche dividendo il palco con colleghi molto affermati, è quella la cosa che mi attira molto.
Un sogno?
Vorrei una doppia performance al pianoforte con Tori Amos. È un’artista che stimo molto, siamo diversissime, nel senso che lei è una donna in tutto, io mi reputo più un Pinocchio della canzone. A volte respingo il mio lato femminile che credo lei mi tirerebbe fuori. Mi avevi chiesto un sogno, giusto? Quindi tanto vale puntare in alto.