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Tocco classico per i Duran Duran all’Arena di Verona

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DiChristian D'antonio

Giu 9, 2016
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copyright: Christian D’Antonio – RioCarnival

Per la terza data del Paper Gods on Tour in Italia, la band di Simon Le Bon si è concessa un lusso: invitare un tenore sul palco per fare gli auguri a Nick Rhodes.

Il tastierista e co-fondatore della mitica band proprio l’8 giugno compie gli anni (sono 54 in questo 2016 di grandi successi per il gruppo), come tutte le ex teen degli anni 80 sanno a memoria.

Il successo dei Duran Duran nel nostro Paese è infatti stato talmente grosso da far considerare ancora oggi i membri della band (tutti affettuosamente chiamati per nome, Simon, John, Nick, Roger) membri effettivi di una famiglia virtuale.

E di famiglia e di classici il concerto bagnatissimo di ieri all’arena sold out si è davvero cibato. Mai visto un pubblico così variegato, almeno in Italia, a un rock show di star internazionali. Forse solo i Pooh nel nostro paese hanno questo potere trans-generazionale: c’erano nostalgici rocker che negli anni 80 denigravano i Duran e li hanno rivalutati, lo zoccolo duro e numerosissimo delle mamme 40enni che arrivano con i primi figli avuti quando dei Duran non se ne sentiva più parlare (o non se ne sentiva l’esigenza). C’erano parecchi stranieri attratti dall’occasione speciale di vedere i golden boys del pop inglese in uno scenario antico italiano. E c’erano i nuovi adepti, ragazzi e ragazze incuriositi e arrivati per il “sentito dire”, che non hanno potuto non cedere al trascinate spettacolo.

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copyright: Christian D’Antonio – RioCarnival

A un certo punto, in mezzo allo show, non ci si crede, il ritmo è talmente incalzante da mettere a dura prova la tenuta dell’entusiastico pubblico. I successi sono troppi, infilati uno dietro l’altro: i Duran ripescano la house di I Don’t Want Your Love che ben si sposa con la virata electro dell’ultimo Paper Gods. E poi Planet Earth, Girls On Film, New Moon On Monday, raramente tirata fuori live, in medley con Sunrise, l’inno della reunion della band. Che, fa bene ricordarlo, è ormai una storia di 12 anni fa. È forse per questo che oggi i Duran Duran sono ancora così amati: non hanno illuso il loro pubblico, non sono tornati per far soldi e andare via. Si sono ricostituiti per andare avanti, ricostruirsi un percorso artistico assieme e fare ancora dischi e spettacoli come questo. “Non sarà certo la pioggia a fermare il nostro party”, ha gridato il front-man Simon Le Bon, alla soglia delle 56 primavere ancora mattatore come un tempo: qualche imperfezione vocale, ma mosse e stage presence che hanno pochi uguali tra i suoi colleghi. E il party è andato avanti, eccome.

Christian D’Antonio

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Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)