Alla vigilia ci era parso il più pronto, il più naturale, il più appassionato con consapevolezza. Fabio Curto, 26 da Acri in provincia di Cosenza, vince The Voice of Italy 2015. Nella lunga maratona serale (che si è trasformata in notturna) Federico Russo e il team Fach (Facchinetti padre e figlio) hanno proclamato vincitore con una maggioranza schiacciante del televoto (oltre il 70%) il cantautore “di strada” barbuto.
Fabio vive a Bologna ed è un laureato in Scienze Politiche con indirizzo criminologico. L’ultimo Esame, benché manchi dell’originalità del debutto trasgressivo di un giovane talento, è un pezzo che si lascia ascoltare volentieri, potrebbe essere in radio tranquillamente accanto ai grandi successi italiani del momento. Ma quello che cattura di Fabio è un naturale magnetismo, uno stare a proprio agio sul palco con la chitarra come se facesse questo da anni. “In effetti è vero dice lui – suonare per strada mi ha abituato a stare col pubblico e mi ha fatto sentire vibrazioni, sensazioni anche fisiche che nessun altra esperienza ti può dare. Ma la comunicazione emotiva è quello a cui tengo, e quella può passare anche dalla tv”. Fabio ora pensa che sia giusto tornare a collaborare con le persone con cui ha scritto il suo singolo, in nome di una fedeltà che va oltre l’esultazione della vittoria. Una fedeltà che mostra anche nel suo attaccamento alle origini, la Calabria: “la nostra è gente difficile da coinvolgere, ma poi quando si impegna fa delle cose straordinarie. Non mi aspettavo proprio di avere tutto questo calore dalle persone, stanno facendo molto per me perché mi dicono che io sto facendo molto per loro. Chi se lo sarebbe mai aspettato di finire sulle magliette…”.
Fabio si è presentato alle blind auditions del programma con il successo di Hozier, Take Me To Church, che ancora oggi, all’indomani della finale, sembra una delle scelte più azzeccate per il suo timbro così caldo e maschile. Diventerà il nuovo idolo delle folle? “La genuinità e l’onestà dei sentimenti sono alla base di quello che voglio fare” taglia corto. In fondo, è un artista che si è formato sulla strada e non ce lo vediamo proprio a proseguire tra luccichii e glamour: “Lo troverei illogico ò dice – l’artista deve raccontare la sua interiorità, il suo mondo”. Per dire, prima di entrare al programma di Rai Due che ha appena vinto, suonava anche il violino in una band balcanica. Ma ora il contratto da 300mila euro con la Universal è incassato e il mercato nazionale lo aspetta.