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testata giornalistica – reg. Trib. terr. n. 2/2010

SONATIN FOR A JAZZ FUNERAL

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DiChristian D'antonio

Set 4, 2013

SONATINFORAJAZZFUNERAL

Avete mai pensato a un’art rock band che spazia dal progressive all’indie? I Sonatin For a Jazz Funeral sono proprio questo. Un quartetto che sfugge alle etichette ma che con l’album onomino di debutto con la Tipping The Velvet fanno proprio quel genere lì, quello che non si sente nelle radio mainstream ma che passa negli iPod con il suggerimento degli amici più attenti.

Fin dall’incipit di Erostratus la voce industrial e il cambio tempo sferzante incuriosiscono come il nome che porta il disco. Un incrocio di stili che evoca il meltin’ pot dei funerali di New Orleans, quelli dove si fa chiasso per strada al posto di marce funebri. In Over the Colours ci dicono che “si può vivere senza la propria vita pubblica” che in tempi di social network è un monito insolito. Rise Up è liberatoria e dichiaratamente e romantica anti-fascista, ma è con Body Language che il gruppo si toglie gli sfizi migliori, sfiorando l’incrocio Police/Prince dei tempi andati.

So/Go sorprende per l’attacco alla Enya e il progredire prog che spiazza. L’ironia dilaga pesante in Love The Americans e Thank you For Every Disaster, che è il manifesto ecologista in tempi di capitalismo sfrenato che ti aspetti da un quartetto emergente. E dopo alcuni passaggi fragorosi, i vesuviani Sonatin si possono permettere pure una chiusura dolce con I Feel You e All The Words, un semi-strumentale quasi ambient che fa riposare la voce di Luigi Impagliazzo ma sfrutta tutta la sapienza dei suoi amici musicisti. Promettenti ed incuranti, audaci come solo i maledetti allo sbaraglio possono essere.
CHRISTIAN D’ANTONIO

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Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)