È sulla scena da soli 4 anni ma sembra davvero che la carriera di Arisa sia molto più lunga. Perché ha fatto tanto, tra canzone, cinema, tv, libri. “Una diversificazione – confessa presentando il suo ultimo disco, Se Vedo Te – che non mi ha fatto necessariamente bene, perché a un certo punto la gente si chiede: ma questa che fa?”.
Si ripresenta a Sanremo “perché non mi sento per niente arrivata, perché se lo fossi non mi rimetterei in gioco così. Anzi no, magari rifarei Sanremo anche se fossi al top, perché a me serve emozionarmi, non vedo l’ora”.
Dopo la svolta del 2012 con il pezzo La Notte e l’elegante restyling che fece alla sua musica con l’aiuto del grande Mauro Pagani, quest’anno canta Lentamente (il primo che passa) (scritto da Cristina Donà e Rosalba Pippa, suo vero nome, musica di Saverio Lanza e Cristina Donà con la produzione artistica dello stesso Saverio Lanza) che è descritto dalla scheda di presentazione del disco come un bolero con un’atmosfera operistica. La seconda canzone in gara è Controvento (testo e musica di Giuseppe Anastasi con la produzione artistica di Carlo U.Rossi) che viene annunciata dal suo ufficio stampa come la canzone “dell’amore vero”.
Abbiamo avuto l’occasione di ascoltare il disco intero e ci ha colpito Chissà cosa diresti, un pezzo che sembra new wave suonata alla vecchia, con le sue paroline sfiziose che riportano ai primi successi. L’ultima volta, la traccia che apre il disco, è un divertissement elettronico che le sta proprio bene, quasi vien voglia di invogliarla a fare più Visage all’italiana in questo modo. “Il fatto è che mi sento responsabile verso chi mi segue da 4 anni – dice lei realisticamente – e prendere un produttore come Saverio Lanza e fare un disco interamente con lui sarebbe stato troppo radicale”. Per intenderci, Lanza è quello che nel 2011 ha fatto fare il salto a Dolcenera, rivestendola di raffinata elettronica.
Se vedo te, che è la canzone da cui ha origine il titolo del disco, ha un andamento quasi jazz lounge, che poi svia verso lidi più rock, complice la mano di Cristina Donà. E molto intelligente è il connubio con Marco Guazzone in Dimmi se adesso mi vedi e Antonio Di Martino in Stai bene su di me. “Guazzone l’ho adocchiato già due anni fa a Sanremo – ci rivela – e subito sono andata dalla sua manager a chiederle di farmelo conoscere e farmi scrivere qualcosa. infatti il suo pezzo è stato il primo che mi è arrivato per questo progetto. Di Martino, invece, ha fatto uno dei dischi che amo di più ultimamente. Quando voglio ascoltare un disco per me, per soddisfare me, io mi vado ad ascoltare Di Martino o Donà e quindi è bello averli con me”. Con il cantautore romano, Arisa è riuscita a trasporre nel suo mondo la delicatezza delle composizioni tipiche degli Stag. Con l’artista palermitano, la stessa atmosfera rarefatta è esaltata da un testo davvero convincente: “In effetti volevo che Stai bene su di me chiudesse il disco. Quando dice: Abbiamo vinto la guerra, è una cosa che mi fa piangere ogni volta che la ascolto”.
Dopo Sanremo ci sarà un’anteprima tour a Roma e a Milano: il 6 aprile all’Auditorium Parco della Musica, il 16 aprile al Teatro degli Arcimboldi. E sempre in aprile (il 10) arriva nelle sale cinematografiche italiane il film d’animazione “BARRY, GLORIA E I DISCO WORMS” (distribuito da Filmnet), che avrà la voce di Arisa nel ruolo di Gloria, tra i protagonisti dell’esilarante storia che racconta l’avventura di una band di vermetti che danzano e cantano al ritmo della disco music.
CHRISTIAN D’ANTONIO