Com’era accaduto anni fa per Antonella Ruggero e Rettore, un’altra icona della musica anni ’80 ha il suo tributo. Si tratta questa volta di Enrico Ruggeri, un protagonista della cultura pop italiana, possiamo azzardarci a dire, visto che in 30 anni di carriera ha lavorato al di fuori di tutte le etichette possibili.
“Mi sono sorpreso di ritrovare canzoni mie vecchie nelle scelte di molti artisti della nuova scena indipendente italiana” ha detto Ruggeri alla presentazione di Le Canzoni Al Testimone, quello che può benissimo essere considerato il suo 30esimo disco, visto che il cantautore è presente in veste di interprete nelle 14 tracce. Non in veste di arrangiatore e produttore perché il disco dei suoi successi rivisti in chiave attuale l’hanno fatto gli altri. E che altri: a partire dai Serpenti che hanno ripreso Tenax della misteriosa icona dance Diana Est, a Marta Sui Tubi che rifanno Contessa dei Decibel di un fantastico Sanremo epoca ante-Baudo. Un compendio di suoni indie e liberi associati a testi e ambientazioni che ci restituiscono un Ruggeri autentico “mentore” di un’intera generazione (quale sarà?) di artisti. “Mi piace fare la tv ogni tanto, ma poi arrivano gli autori che vogliono convincerti a vestirti da pollo e allora bisogna mettere dei paletti” dice riguardo ai suoi fortunati esperimenti televisivi. “La tv ti rende molto popolare. Ancora oggi il parcheggiatore mi ha chiesto quando rifaccio Mistero, ma non il pezzo rock, il programma tv!”. Ma all’idea di autocelebrazione non ci pensa, e sembra sincero: “Il fatto che non abbia venduto milioni di dischi ma che sia ancora qui a lavorare rende bene l’idea di come sono. Non ho fretta di ripartire a incidere cose mie, a Sanremo non ci penso, del resto Morandi è come un fratello sarebbe stato buffo andarci come concorrente quest’anno. Potrei comunque fare un nuovo libro o un nuovo disco”. Eh già perché Enrico scrive anche: ha pubblicato tra le altre cose un libro su una meteora del mondo musicale degli anni ’80 (Che giorno sarà) per Feltrinelli e dice che il suo autore di riferimento è Georges Simenon. Da quanto tempo era che non si vedeva un artista italiano longevo così diversificato?
CHRISTIAN D’ANTONIO