PROFESSOR GREEN, IDOLO SCOMODO
di Christian D’Antonio
Il rapper inglese Professor Green, al secondo Stephen Manderson, si è trovato nel ciclone mediatico euforico del nuovo pop inglese all’improvviso. È stato il suo ultimo disco At Your Inconvenience con 15 tracce innovative e piene di suggestioni a lanciarlo nell’Olimpo delle vendite. Poi sono arrivati gli spettacoli in diretta tv e i duetti mainstream: in Inghilterra Read All About It, il singolo apripista, è stato cantato con la star di X Factor Uk Emeli Sande, da noi l’adattamento “Tutto Quello Che Devi Sapere” è stato lanciato con Dolcenera. “Ci siamo conosciuti in Italia ed è stato subito buon feeling” ci ha spiegato dopo l’esperienza sanremese. “Quando mi guardo indietro e penso ai milioni di spettatori che mi hanno visto in tv in patria e in Italia per merito di quella canzone, tremo. Sono molto emotivo e non capita spesso che riesca a farmi una notte di sonno ininterrotto”. Gli chiediamo se è questo il prezzo della felicità che regala il successo: “Non sono felice perché sono riconosciuto. Non sono Justin Bieber, non mi interessa essere rincorso. A me piace pensare che questo mestiere lo si faccia solo per avere l’opportunità di potersi esprimere, la felicità è un’altra cosa e viene da altro”. Green viene da un quartiere di East London che lui stesso definisce “molto non privilegiato” che lo ha formato in maniera dura ma solida: “Capitava che da ragazzino non sapessi nemmeno che esisteva un’altra città più glamourous e meno violenta del quartiere dove vivevo. Questo credo abbia influenzato la mia creatività e la contaminazione. Non mi interessa essere un rapper integralista, a me piace anche il rock e in questo disco c’è molto di quel genere. Penso ad Avalon dei Roxy Music o di alcune melodie che mi riportano alla mente Chris Martin”. E nel suo futuro, dopo il successo anche italiano, ci sono vari festival estivi in Uk e un secondo capitolo del cd entro la fine dell’anno: “Ho 11 tracce pronte e sono davvero diverse da quello che ho fatto finora. Con le nuove composizioni voglio diventare più nasty, come i Prodigy”.
Christian D’Antonio