La popstar perfetta (o quasi) per età, talento e faccia. Michele Barbi, 19 anni non è il solito imbambolato che non si rende conto di quello che gli è capitato. Alla prima uscita dal talent show di Sky che quest’anno ha fatto record d’ascolti 8+22% in media rispetto alla scorsa edizione) sa che è il momento più importante della sua giovane vita. E non lo vuole sprecare. La vita e la Felicità è il suo EP già nei negozi, da cui è tratto l’omonimo emozionante singolo scritto appositamente per lui da una delle firme più prestigiose della musica italiana, Tiziano Ferro (testo), insieme a Sergio Vallarino (testo e musica) e prodotto da Michele Canova Iorfida. Michele ha conquistato la finale grazie all’originale timbro vocale e alle intense interpretazioni che ha regalato al pubblico nel corso dello show.
L’Ep contiene, oltre al singolo di lancio, le più belle cover che Michele ha cantato nel corso del programma:”Mad World” di Roland Orzabal, “Carte da decifrare” di Ivano Fossati, “See Emily play” di Syd Barrett, “God Only Knows” di B. Wilson e T.Asher e “Ritornerai” di M.Coppola e B.Lauzi.
Leggete cosa ci ha detto quando l’abbiamo incontrato nel suo primo bagno di folla, senza mai perdere la bussola, in un’intervista a poche ore dalla vittoria di X Factor.
Come hai festeggiato?
Sono andato a letto alle sette e mezza del mattino ed eravamo tutti assieme coi quattro finalisti. Ci troviamo bene assieme e sono contento di dividere la mia gioia con loro. Perché secondo me non ci poteva essere finale migliore.
Cosa ti sorprende di più una volta uscito dall’isolamento televisivo?
Spero che la popolarità non sia invasiva, che mi lascino un margine di libertà. Sono contento ma anche curioso di vedere dove mi porterà tutto questo. Io devo tutto a Morgan e al vocal coach e spero mi siano vicini anche dopo.
Il tuo più grande successo nell’avventura del talent?
Credo sia coinciso con il momento di maggior smarrimento, quando sono riuscito a fare anche una cover di Jimi Hendrix. Morgan ha voluto osare proprio nel momento in cui dovevo presentare il mio inedito. Avevo paura che una scelta di una cover così strana avrebbe tolto luce alla canzone che dovevo presentare. Non è stata tensione ma la dimensione della finale poi ha aggiunto emozione a tutto il resto.
Come ti sei trovato a cantare in questi mesi tutti i pezzi storici?
Non credo che ci sia musica bella o brutta, se mi piace non me ne frega di chi l’ha scritta, e soprattutto quando. Ho fatto uno studio sulla voce, anche perché temevo che lo scivolone potesse sempre essere dietro l’angolo. Prima del programma mi esibivo ma facevo un po’ di tutto da Dylan a Sam Sparro. Se toccavo il repertorio italiano, facevo soprattutto composizioni dei cantautori.
Sei davvero sorpreso di essere uscito vincitore?
Sembra una frase fatta ma davvero non me l’aspettavo, poi con il pezzo di Tiziano Ferro come inedito potevo benissimo considerarmi già vincitore. Quando una star come lui ti dice che ha preparato una canzone apposta per te, è un grande regalo.
Ti ha cercato dopo la vittoria?
Certo è venuto alla festa che abbiamo fatto dopo la finale. Mi incoraggia, specie ora che inizia un periodo di grandi decisioni. Ma voglio continuare a studiare perché mi sono iscritto a Filosofia e credo che un artista abbia bisogno di contaminazioni. Altrimenti di cosa parlo nelle canzoni?
CHRISTIAN D’ANTONIO