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Olafur Arnalds: il 10 settembre l’unica data italiana al Romaeuropa Festival 2022 in collaborazione con Spring Attitude Festival

redazione

Diredazione

Mar 30, 2022
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Foto: Maximilian König

Romaeuropa Festival 2022 e Spring Attitude Festival presentano l’unica data italiana della nuova tournée internazionale di Ólafur Arnalds, il celebre compositore e producer islandese che, dopo dieci anni di assenza dai palcoscenici della capitale, tornerà nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica il 10 settembre per presentare il suo ultimo monumentale album Some kind of peace.

Prima anticipazione sull’ampio programma del REf2022 diretto da Fabrizio Grifasi che si svolgerà dall’8 settembre al 20 novembre e proposto in collaborazione con il festival musicale Spring Attitude diretto da Andrea Esu del quale sarà anteprima, il live rappresenta una rara occasione per immergersi nell’universo più intimo dell’artista.

Classe 1986, nato a Mosfellsbær, Arnalds ha incantato il mondo sin dai suoi esordi con un percorso vulcanico, costellato di innovazioni, profondamente legato all’Islanda e ai suoi paesaggi naturali e contemporaneamente aperto alla contaminazione. Dalle composizioni post-minimaliste, apprezzate tanto nell’ambiente della musica sperimentale quanto in quello della classica e spesso utilizzate nei film e nelle serie Tv (da The Hunger Games a Mia Madre di Nanni Moretti) alle collaborazioni per la realizzazione di specifiche colonne sonore per il cinema e per giganti della danza come Wayne McGregor fino ai progetti più arditi e sperimentali, le incursioni nel mondo della techno, le collaborazioni con il compositore tedesco Nils Frahm, la rivisitazione dei giganti della musica classica (tra tutti Chopin) e l’immersione nell’universo tecnologico per la costruzione dei rivoluzionari pianoforti Stratus auto-sonanti brevettati ed utilizzati per la prima volta nell’album “re:member” del 2014. Per tutti questi motivi Ólafur può vantare un pubblico vastissimo e trasversale, la capacità di riempire i più grandi spazi musicali del mondo (dall’Europa all’Asia e agli Stati Uniti), di conquistare il cuore dei suoi ascoltatori scoprendo di volta in volta aspetti differenti della sua natura.

Lo stesso accade con Some Kind Of Peace, un progetto nato durante la pandemia che lo porta oggi in un territorio inesplorato all’interno del quale mettersi a nudo, raccontare la propria storia e ricercare una forma di intimità con sé stesso e con il pubblico. Abbassare la guardia, fidarsi, trovare nella contemplazione una forma personale di pace e abbracciare tutto ciò che la vita ci offre: è questo l’invito che il musicista islandese fa al suo pubblico invitandolo a condividere le reciproche vulnerabilità attraverso la musica, ad abbandonarsi, ancora una volta, alla bellezza talvolta conturbante, talvolta profondamente romantica di armonie inaspettate e di sorprendenti sequenze melodiche.

Ólafur Arnalds, pianista e compositore, nasce a Mosfellsbær (Islanda) nel 1986 e viene considerato dalla critica un mix perfetto di classicità e contemporaneità: le sue composizioni mescolano il sound della musica elettronica allo stile delle grandi composizioni orchestrali. La carriera di Arnalds inizia nel 2007 con il suo primo album da solista Eulogy for Evolution, seguito subito dall’EP Variations of Static l’anno dopo. Tra il 2009 e il 2011 Arnalds realizza i due progetti Found Songs e Living Room Songs. È tuttavia nel 2013 che il nome di Arnalds inizia a farsi conoscere grazie all’album For Now I Am Winter. Il singolo A Sutter viene utilizzato nel film Taken 3 con Liam Neeson, e insieme a For Now I am Winter e Carry Me Anew è incluso anche nel film Mia Madre del celebre regista italiano Nanni Moretti. Nello stesso anno Ólafur inizia a curare la colonna sonora per la serie tv inglese Broadchurch, che nel 2014 vince il premio BAFTA. Nel 2018 Arnalds pubblica Re:member, album di sperimentazione per il quale, insieme all’amico e sound designer Halldór Eldjárn e al produttore islandese Bngrboy, usa un software innovativo che trasforma il pianoforte in uno strumento completamente nuovo. Il programma, generato dall’interazione di tre pianoforti (uno colpito a mano, gli altri due tramite intelligenza artificiale) è capace di creare sequenze meravigliose in un mix di armonie di archi arieggiati che portano a finali elettronici brillanti. Nel 2019 Ólafur Arnalds inaugura l’ottava edizione del festival Piano City Milano e si esibisce sul Main Stage della GAM – Galleria di Arte Moderna con una performance immaginifica su tre pianoforti (un gran coda e due verticali) e un programma di brani che offre lo spunto per raccontare i suoi paesaggi naturalistici, fra boschi e suggestioni legate al panorama e ai cieli del Nord. Il suo ultimo album è Some Kind of Peace, del 2020, rivelatore del viaggio personale e creativo di Ólafur ancora una volta fatto di semplici e delicati motivi di pianoforte ed archi che si fondono con l’elettronica ambientale e una voce soffusa.

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