Si gioca tutto sul filo di chi è stato e cosa vuole essere, il ritorno sulla scena italiana di Nesli, il cantautore nato sull’ondata hip hop che pian piano si sta trasformando in ben altro. Nesli è un artista completo e determinato che presenta l’album, in uscita il 12 febbraio, dal titolo scaramantico e ottimista “ANDRÀ TUTTO BENE”. Visto che il lancio prevede un passaggio non da poco nella categoria Big di Sanremo 2015, gli chiediamo se il titolo è appropriatamente scelto o un qualunque virgolettato di Matteo Renzi: “Bella questa – risponde divertito – magari fosse una dichiarazione vera, significherebbe che c’è ottimismo, ma ne vedo poco in giro. Non sono scaramantico, infatti sul petto ho tatuato un corvo nero, figuratevi! La mia interpretazione della crisi è che innegabilmente bisogna farci i conti ma che creerà un minimo di qualità in qualsiasi cosa verrà prodotta. Determinate cose vanno fatte anche in periodi di crisi e questo è un incitamento alla mia anima dark, che per essere produttiva bisogna si trasformi in qualcosa di positivo., il primo fan di te stesso sei tu e quindi per non restare immobile, ecco il titolo”.
Nell’album è contenuto “BUONA FORTUNA AMORE”, il brano che NESLI (che ne è autore) presenterà al 65° Festival di Sanremo, descritto come una lettera d’amore a una persona lontana. “Sono felice di far Sanremo da cantautore e orgoglioso di poter cantare la mia canzone in un palcoscenico così prestigioso. Ci avevo pensato veramente solo nel 2012, ho sempre aspirato a quel palco perché non capisco lo snobismo. Pensate a qualsiasi altra manifestazione canora, televisiva dove si va per cantare pezzi che nessuno ha mai conosciuto prima. La magia è proprio questa, secondo me, quindi mi preparo il mio zainetto pieno di coraggio e ci vado consapevole che è il momento giusto”.
Sarà il Maestro Umberto Iervolino a dirigere l’orchestra sul palco dell’Ariston durante le esibizioni di Nesli. Nella serata di giovedì, in cui il Festival sceglie di omaggiare la tradizione della canzone italiana, l’artista interpreterà il brano “Mare Mare” di Luca Carboni (1992). “Questo rifacimento – spiega – è il perfetto esempio di come vorrei che fosse il mio nuovo solco. Non posso andare in direzione di Laura Pausini, non sono fatto per il bel canto. Quindi vado nel territorio di gente come Bob Dylan, con le dovute distanze ovviamente, che per anni ha fatto pensare a uno che non era fatto per cantare. E in Italia Carboni è così, l’anima dark, fragile, c’è ed è quel lato che mi interessa. Sono poi cresciuto con Cure e Aerosmith e quindi queste influenze sono presenti, e credetemi, la cover di Sanremo sarà davvero stravolta, con aggiunta di cantato per calzarla secondo le mie esigenze”.
I fan che lo seguono dalla prima ora lo chiamano “poeta”, lui tira in ballo il punk per descrivere il suo nuovo percorso, che è quello di un artista finalmente in controllo di quello che vuole fare: “Non voglio rinnegare il mio recente passato ma finalmente faccio quello in cui mi sento pienamente a mio agio. Brando, il produttore, mi ha aiutato molto, è stata una collaborazione davvero alla vecchia maniera, come non se ne vedono in Italia. È stato un produttore che mi ha coltivato, per anni abbiamo parlato e ci siamo scambiati influenze. Questa è una novità per me e ogni suono è davvero suonato in questo disco. Se mi dicono che sto andando nel verso della tradizione, io rispondo che per me questa è la vera rivoluzione, sono punk in questo, non per la cresta o altro”.