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testata giornalistica – reg. Trib. terr. n. 2/2010

Napoli: un concerto per il Monte Olivella, sul palco Damien Rice e Blindur

Luana Salvatore

DiLuana Salvatore

Mag 23, 2017
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Foto: Ivana Ziello. Damien Rice, Massimo De Vita, Jessica Dressner e Moira Cappilli

Un concerto intimo, denso di energie ed emozioni, quello di Damien Rice a Napoli presso il Teatro Acacia. Nato per sostenere e contribuire ad un progetto di tutela ambientale: “Breath Project”, finalizzato a raccogliere fondi per la riforestazione del Monte Olivella nell’area boschiva di Sapri che diverrà possibile grazie anche ad un “crowdfunding”, lo show ha registrato il ‘sold out’ in pochissimi minuti dalla messa in vendita dei biglietti per soli circa 900 posti a sedere disponibili.

Tra gli artisti che hanno aderito all’iniziativa lo spagnolo Escif, autore della copertina dell’ultimo album di Rice “My Favourite Faded Fantasy”, che ha immaginato questa maestosa ‘scultura ambientale’ – la più grande mai concepita in Europa – come una batteria in carica che si ricaricherà, appunto, con l’implementazione degli alberi e del materiale acquistato attraverso il finanziamento collettivo sul sito di Indiegogo e l’acquisto del biglietto del concerto di venerdì scorso.

Al progetto ha contributo anche Edoardo Tresoldi, uno dei più influenti artisti nel panorama mondiale autore di numerose sculture.

Ad aprire il concerto di Damien Rice, il cantante dei “Blindur”, Massimo De Vita, poli strumentista ed autore. Presente anche Michelangelo Bencivenga, altro componente del duo napoletano ispirato alla musica folk e alternative rock.

De Vita ha scaldato l’atmosfera proponendo due brani: “Aftershock” e “Come sassi”, introducendo ‘energeticamente’ quello che sarebbe stato poi, forse, uno dei più straordinari concerti di Rice in Italia.

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Foto: Titti Fabozzi

L’atmosfera era già molto carica, con quel senso di leggerezza e di libertà che forse solo Napoli trasmette. Damien è salito sul palco emergendo dalla penombra, con in mano la sola chitarra acustica. “Delicate” per iniziare, seguita da “The Professor & La Fille Danse”, “My Favourite Faded Fantasy”, “Older Chests” introdotte con consueta auto ironia e massima apertura, perché lui è un artista che si concede al pubblico al 100%.

A seguire: “Volcano”, “Colour Me In”, l’inaspettata “Accidental Babies”, “Nine Crimes”, una canzone d’amore: “I Don’t Wanna Change You”, poi ancora “Amie”.  Un omaggio a Leonard Cohen con “Famous Blue Raincoat”, prima di concludere la prima parte dello show con “The Greatest  Bastard” ed una dolcissima “Cannonball”.

In chiusura, Damien Rice ha chiamato nuovamente sul palco Massimo dei Blindur per una esibizione straordinaria di “Era de Maggio”, il capolavoro partenopeo ispirato ad una poesia d’amore scritta da Salvatore di Giacomo e messa in musica da Mario Costa, presentata al Festival di Piedigrotta nel 1885 e divenuta un classico della canzone napoletana antica.

Entrambi, Damien e Massimo, hanno poi improvvisato una esibizione totalmente al buio con l’aiuto di due ballerine, Jessica Dressner e Moira Cappilli, che hanno squarciato il buio con la luce delle torce,  per superare quei limiti di visione  e percezione che sono il frutto dei soli cinque sensi.

Dopo questa incredibile performance, così intensa ed inaspettata, la percezione sensoriale dei presenti sembra essersi elevata ad un livello superiore, dove solo la musica può arrivare. Ed anche chi ha un difetto uditivo costituito da una parziale sordità come per esempio nel mio caso, e non solo visivo come nel caso di Massimo De Vita, la musica e le vibrazioni trovano la strada comunque, attraverso altri canali energetici.

Lo show si è concluso con “The Blower’s Daughter” e “Cheers Darling”, eseguita con affianco due ballerine e l’immancabile bottiglia di vino rosso.
Si è unito a loro, poi, anche Massimo (tutti in foto). Una esperienza unica e straordinaria, davvero.

Luana Salvatore
editor@riocarnivalmagazine.it

Luana Salvatore

Luana Salvatore

giornalista pubblicista, è editore e direttore responsabile di RioCarnival Music Magazine dal 2010, nonchè co-fondatrice della omonima fanzine italiana dedicata ai Duran Duran (1987). Ha fatto parte dell'Academy MEDIMEX (la giuria per i premi delle produzioni musicali italiane, equivalente dei Brit Awards) e collaborato con alcune testate giornalistiche musicali, tra cui Rolling Stone Italia. Si interessa e scrive di Musica, Cinema, Cultura e Lifestyle. Contatti: editor@riocarnivalmagazine.it