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GUAZZONE: ANIMA E STILE DI UN ASTRO NASCENTE

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DiChristian D'antonio

Mag 4, 2012

 La cifra stilistica di Marco Guazzone sta tutta in una frase che ci ha detto qualche tempo fa, subito dopo l’esibizione sul palco di Sanremo: “Quello che facciamo da sempre azzera la distanza tra chi suona e chi ascolta: la musica che facciamo viene ascoltata perché crea condivisione”. E in effetti alla prima data del tour italiano sotto contratto con il gigante Live Nation ha confermato la contagiosa febbre da palco che Guazzone e gli Stag , gli amici musicisti che lo supportano,  trasmettono al loro pubblico, un’attitudine rara negli emergenti del nostro Paese, convalidata da anni di gavetta in Italia e all’estero. Ad accoglierli alla Salumeria della Musica, e forse una ragione c’è, c’era tutta la Milano che conta, almeno in musica. C’era Marco Mengoni, staff di discografici e professionisti “concorrenti”, facce di Mtv, l’ex top model Benedetta Barzini, una delegazione intera di Quelli Che il Calcio. Insomma, pareva di stare ai Telegatti più che al debutto live di una “nuova proposta”. Segno che Guazzone, con il colpaccio della sua Guasto ha centrato l’obiettivo. Sembrava orbitare attorno al satellite Coldplay visto in tv, invece poi si scopre che dal vivo è tutto molto più maturo e collaudato di quello che il singolo apripista suggeriva. C’è un’intesa da far invidia, tra musicisti e pubblico, e un mix di stili e generi bilanciatissimo e accattivante. Un compendio pop che sicuramente prende spunto da un passato in cui magari gli Stag non erano nemmeno nati, ma che suona coerente e attuale come pochi in questo momento. Il tutto condito da uso coordinato di giacche, addobbi e luci che grida stile da ogni angolo dello stage, ma che non vi sveliamo per non rovinarvi la sorpresa.

E c’è di più: alla prova live quando presenta l’album L’Atlante dei Pensieri Guazzone è ancora più padrone di sé. Merito anche degli Stag che veleggiando amabilmente tra funk ed elettronica, melodia e rock, padroneggiano i loro strumenti con maestria da consumati maestri. Stefano Costantini, che ha fatto notizia all’Ariston per essere il più giovane direttore d’orchestra nella kermesse, dal vivo è l’anima strumentale della band, suona la tromba, crea atmosfere anni 80 con i synth, aiuta Guazzone con il piano. Uno show carico di entusiasmo e pezzi trascinanti, compresa la cover super-glam dei Depeche Mode I Just Can’t Get Enough con un orecchiabile rework che ci stava troppo bene nel set. Sono proprio una gioia per le orecchie questi Stag che oltre a puntare sul carisma del frontman, più vocale che fisico c’è da dire, non rinunciano a divagazioni intelligenti su pezzi che il popolo web ha già decretato classici del 2012, come Sabato Simpatico e La Mia Orchestra. Non perdeteli nelle nuove date in giro per l’Italia, sono sicuramente la prossima cosa grossa del panorama tricolore.

10 Maggio, Torino, Spazio 211
11 Maggio, Ferrara, Renfe
12 Maggio, Livorno, The Cage Theatre
18 Maggio Avellino, Chiusano San Domenico
24 Maggio, Catania, Mercati Generali
25 Maggio, Messina, Giardino Corallo.

Christian D’Antonio

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Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)