Un disco di 11 tracce e collaborazioni inedite con Alessandra Amoroso e Ron. Fiorella Mannoia ha pensato così di fare il suo personale omaggio a Lucio Dalla con A Te, un cd venduto anche con un dvd che racconta le fasi delle registrazioni in presa diretta del disco di cover. Realizzato a Roma, con l’aiuto di cinque direttori d’orchestra diversi (tra cui Vessicchio, Caruso, Zavattoni) per una manciata di brani a testa, A Te è «un ricordo elegante di quello che è stato Lucio per me.
Non ero la sua migliore amica, e lo voglio sottolineare – dice la cantante presentandoci il progetto – perché si sa che ogni volta che muore un grande c’è sempre la fila di amici per la pelle a sgomitare. Ci frequentavamo ma soprattutto ci stimavamo. E lui mi chiamava Rosalba, perché da un momento in poi gli andava così. E io accettavo sorridendo, anche sul telefonino mi aveva memorizzata sotto quel nome».
Eleganza è un imperativo che la cantante si è data per ricordare l’amico collega: «Ho chiesto a tutti di venire vestiti bene alle registrazioni. Non c’è niente che può sostituire l’affiatamento in studio tra cantante e orchestra, e se si sta composti viene anche meglio. Mi ha fatto piacere che Ron, un vero amico di Dalla che non ha mai partecipato a nessun tributo, abbia accettato. E mi abbia detto: sono qui perché so che tratterai il suo repertorio come si deve».
A Te è un disco in perfetto stile Mannoia ma anche molto fedele alla linea compositiva, allo spirito delle canzoni scelte. Stella Di Mare, Se Io Fossi Un Angelo. Cosa ha spinto la cantante romana a scegliere questi pezzi? «Beh la voglia di cantare Cara o Anna e Marco ce l’ho sempre avuta. Abbiamo duettato assieme, ma ci siamo tutti resi conto che con il suo repertorio è difficile davvero scegliere. Ho fatto un’opera di adattamento, nel senso che non ci sono molti pezzi con la stessa estensione vocale che posso rifare. E poi una scelta di cuore, come Caruso che per me è una sfida. Interpretare quel testo di dolore in maniera diversa dalle miriadi di cover che sono state fatte per me è una sfida. È un sussurro e l’ho voluta minimalista». Solo dopo la morte ci si è resi conto dello spirito “contro” di molte canzoni di Dalla, le chiediamo. Non è d’accordo in toto: «Credo che chi lo seguiva da sempre sapesse dell’aspetto sovversivo di alcuni suoi brani. Come Se Io Fossi Un Angelo, posso assicurarvi che cantare quel testo così attuale anche adesso mi ha fatto togliere tante soddisfazioni. È uno sfogo contro i potenti».
La Mannoia per lanciare il tributo ha messo da parte un disco di inediti che è quasi pronto. Ma non partirà in tour con questa operazione: «Non mi sembrava elegante sfruttare le canzoni e la memoria di Dalla per far pagare un biglietto. Ci sarà una data a Roma prima di Natale. E poi il mio tour del 2014 sarà invece un concerto rievocativo con tutti i brani della mia carriera. Ma non voglio sia una cosa autocelebrativa. Vorrei mettere in piedi uno show spassoso, credo mi andrò a riprendere dall’armadio anche i vestiti che indossavo negli anni 80x».
CHRISTIAN D’ANTONIO