Ritorna su Mediaset l’Isola dei Famosi condotta da Alessia Marcuzzi. Si parte mercoledì 9 (ma poi per 9 puntate sarà sempre di lunedì) e da martedì 15 avrà un’estensione notturna con il Grand Hotel Chiambretti. Due strisce quotidiane su Italia 1, una su Canale 5 (con Alvin dall’Honduras) e tanti protagonisti “famosi” tra varie virgolette. È il momento di venire allo scoperto e dire cosa ci piace e cosa no di questa operazione mediatica che non si può ignorare.
CI PIACE
– Alessia Marcuzzzi e il suo coraggi per crederci e tuffarsi nel programmone che un tempo fu di Simona Ventura. Ci piace ancora di più vedere come le due interagiranno: la Ventura quest’anno è una naufraga.
– Mara Venier e la sua malcelata attitudine all’improvvisazione. Dopo l’ultima Domenica In di qualche anno fa è transitata alla Vita In Diretta e poi come opinionista in vari reality. Forse questa è la sua dimensione giusta. È una spoiler involontaria e una Instagrammer di successo. Si è di nuovo reinventata.
– I personaggi sulla Playa Desnuda si mettono a nudo e i compagni nella spiaggia “ufficiale” li guardano come mamma li ha fatti. Da casa, in tv, si vedranno bollini. Chissà se le simpatie o antipatie verranno influenzate da queste visioni.
NON CI PIACE
– Marco Carta tra i concorrenti che abdica al mestiere di cantante per trovare celebrità. È seguitissimo sui social, dovrebbe far leva su questo. Magari ne caverà qualcosa di buono da questa esperienza, ma un reality come questo può anche ammazzare una carriera.
– Alfonso Signorini “saccente”. È arguto, intelligente e a tratti divertente. Ma quando fa il Roberto Alessi nei talk non offre la miglior versione di se. È un’istituzione della cultura popolare italiana, ha messo per prima in copertina sui suoi giornali icone gay che venivano allo scoperto.
CI PIACE A META’
– Chiambretti che si rigetta nel vortice trash-pop e fa da spalla notturna all’Isola. “Voglio dare peso alla mia leggerezza” ha detto presentando il programma. Questa è l’attitudine giusta per salutare il ritorno dello show che qualcosa ha cambiato nella tv italiana, da quando è apparso per la prima volta nel 2003. Però assecondando il mainstream non rinuncia troppo alla sua “valenza contro”? o forse ci ricordiamo troppo altri tempi.
– E per il rispetto ai naufraghi che davvero rischiano la vita in questi mesi nel Mediterraneo? Il direttore di Canale 5 Giancarlo Scheri dice: “Non manchiamo di rispetto a nessuno, vogliamo solo fare intrattenimento. È un programma che viene riproposto perché ha fatto la storia della tv e non ha riferimenti all’attualità”. A patto che non si enfatizzi troppo il dramma dei protagonisti in tv, perché questo tipo di accenti è proprio insopportabile.
Christian D’Antonio