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Laura Pausini candidata agli Oscars 2021 per la migliore canzone originale con “IO Sì/Seen”: “Questa nomination la dedico al mio papà, perché cominciato a cantare grazie lui”

Luana Salvatore

DiLuana Salvatore

Mar 19, 2021
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Foto: un momento dell’incontro su Zoom

Laura Pausini ha incontrato virtualmente la stampa sulla piattaforma Zoom per festeggiare la sua recente candidatura come “best original song” agli Oscars 2021 con il brano Io Sì/Seen del film La Vita davanti a Sè, prima collaborazione con Diane Warren. Una canzone completamente in italiano, già hit nella classifica italiana nonché in rotazione in tutte le radio statunitensi e questo rappresenta già una vittoria per la Pausini e per l’Italia.

In collegamento da Roma per il press meeting europeo, con 220 giornalisti italiani e stranieri, Laura ha salutato i presenti chiedendo subito notizie sulla salute di tutti e delle famiglie. Poi è entrata nel vivo della sua candidatura:

“Da quando ho vinto Sanremo – riferisce ai giornalisti collegati – 28 anni fa è nato dentro di me il desiderio di fare il meglio che potevo. Quando ho vinto il Golden Globe mi sono chiesta come potessi ricambiare la stima e l’affetto ricevuti. A volte mi sento piccola rispetto a queste cose così grandi che succedono, come Sanremo e gli Oscars. I premi sono bellissimi, per me però non sono un punto di arrivo ma la spinta a dover fare ancora meglio. Tutto ciò che è un traguardo mi spaventa ma mi motiva moltissimo. Sono nata con questa voce, sono consapevole che tanti sono innamorati della mia voce e quindi voglio fare tutto ciò che con la voce posso fare per trasmettere emozioni. Sono fragile, nonostante trasmetta forza, i traguardi raggiunti mi danno la grinta di spingere sull’acceleratore per vedere sino a dove posso arrivare. Mi piacciono le sfide. La Loren mi ha già chiamata, è stata molto contenta”.

Laura Pausini è stata proprosta dall’Academy Awards agli Oscar 2021, il premio del cinema più ambito del mondo, nella categoria Best Original Song. Per la prima volta, una canzone in lingua italiana candidata agli Oscars, e lei sente molto questa responsabilità:  “Ancora oggi – commenta durante l’incontro su Zoom – quando mi chiama Pippo Baudo soffro d’ansia. Vivo da sempre con agitazione l’idea di incontrare persone così famose, ho un’ansia da prestazione. Ma durante questa situazione di pandemia, una cosa più grande di tutti noi, mi sono chiesta: perché io?  Da quando è stata ufficializzata la mia candidature ed ho cominciato a fare le interviste con gli americani, innamoratissimi della mia voce, ho cominciato a pensare ‘se vinco come giustifico questa contraddizione così grande rispetto al periodo che stiamo vivendo ora siamo tutti chiusi in casa’ e come la giustifico anche a me stessa. La mia famiglia mi ha spronata ed incoraggiata, perché questa candidatura rappresenta una cosa positiva proprio rispetto al momento”.

Il brano candidato agli Oscars Io sì/Seen, nato dalla collaborazione con la compositrice statunitense Diane Warren (ben undici nomination agli Oscar), Bonnie Greenberg (music supervisor di film come Tutto può succedere, Il matrimonio del mio migliore amico, Whatwomenwant e The Mask) e coscritto con Niccolò Agliardi.

“La canzone è nata in inglese – continua Laura su Zoom – è stata scritta per il film. Quando l’ho cantata e l’hanno provata sulle immagini, con una cantante che cantava in inglese, poi mi hanno chiesto di cantare qualche frase in italiano perché c’era qualcosa che in lingua inglese non funzionava. Mi piaceva moltissimo il titolo, il racconto di tutta la canzone è il film, io e Niccolò Agliardi volevamo dare la stessa intensità e profondità della versione in inglese. Abbiamo lavorato tanto, per quasi un mese. Niccolò ha fatto un grande lavoro, mi ha aiutata a concludere le frasi che non suonavano bene. Non è nata come dedica alla pandemia, ma mentre la cantavo in italiano sentivo molto la tensione del momento, eravamo già chiusi come in questo momento. Mentre la canto mi commuovo, perché sentirsi invisibili è frequente ora, siamo tutti separati le famiglie ed il periodo è molto difficile, invece bisognerebbe sentirsi protetti, anche se non si ha una famiglia e quindi il significato del testo può estendersi anche al momento che stiamo vivendo. La canzone è in radio in America nei primi 30 posto in classifica, in italiano e questo mi rende orgogliosa, sentire gli americani che cantano in italiano”.

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Foto: un momento della conferenza stampa su Zoom

Io sì/Seen è l’original song del film prodotto da Palomar per Netflix The life ahead/La vita davanti a sé con la regia di Edoardo Ponti, pellicola incentrata sul tema dell’accoglienza, dell’integrazione e della condivisione che segna il grande ritorno alle scene di Sophia Loren.

“Bisogna lavorare duro per il successo – continua – non è una cosa facile anche quando si ha un talento. Sono nata in un paese dove ci sono campi di pesche, non sono stata capace di fare la vendemmia ma ho imparato cosa significa darsi da fare, ho imparato a rimboccarmi le maniche. In Italia mi sento una grande responsabilità, di dovermi giustificare dei miei successi, mentre all’Estero non è così. L’Italia è l’unico paese dove faccio gli stadi, non faccio gli stadi in Sud America li faccio qui, loro mi hanno insegnato un modo di vivere, mi hanno dato forza ma io mi sento italiana”.

Si emoziona, si scusa e scoppia in lacrime: “Mi emoziono per la situazione che stiamo vivendo, sono due anni che non sono in viaggio. Di solito sto in casa per soli 20 giorni all’anno e tutto il resto del tempo lo passo in viaggio in giro per il mondo. Invece è da un po’ che siamo fermi. Solo voi (italiani) mi avete visto sul palco di Sanremo così, sul palco ho detto: “Italia abbiamo vinto ancora”, non ho detto “mamma ho vinto”. Perché mi è venuto in mente Italia? Perché mi sento orgogliosa di essere italiana ed ho paura di non ricambiare abbastanza gli italiani per l’affetto che ricevo”.

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Foto: un altro momento della conferenza stampa su Zoom

Oltre al Golden Globe Award, ottenuto proprio nella categoria Best original song, Io sì (Seen) ha conquistato anche l’Hollywood Music in Media Awards, e il Satellite Award, importanti riconoscimenti che si aggiungono al fenomenale palmares dell’artista italiana più riconosciuta e stimata al mondo, già vincitrice di un Grammy Award (2006) e di quattro Latin Grammy Awards (2005, 2007, 2009, 2018).

 “Normalmente non preparo mai dei discorsi per l’eventuale vittoria – aggiunge Laura durante l’intervista – ma questa nomination la dedico al mio babbo, perché io cominciato a cantare con lui a casa quando ero piccola. Lui ha lavorato per tanti anni nelle feste romagnole per Raoul Casadei. Ha voluto inaugurare il pianobar in Romagna, una cosa che all’epoca era nuova. Lui provava di tutto, lavorava molto e mi ha spiegato perché le emozioni sono importanti nella vita delle persone. Sapeva da sempre che avrei cantato e un giorno nel ristorante Napoleone di Bologna, che purtroppo non c’è più, mi ha chiesto cosa volevo di regalo per il mio compleanno e mi ha regalato un microfono. Tutto è partito così, all’inizio nessuna donna faceva pianobar, io ho iniziato così. Nella mia vita ho sempre voluto cantare ed emozionare le persone, inizialmente la mia ambizione era fare piano bar e vi assicuro che le emozioni sono le stesse che si vivono su un palco come quello di Sanremo. Questa cosa me l’ha insegnata lui. Merita l’oscar più di me”.

Luana Salvatore
editor@riocarnivalmagazine.it

Luana Salvatore

Luana Salvatore

giornalista pubblicista, è editore e direttore responsabile di RioCarnival Music Magazine dal 2010, nonchè co-fondatrice della omonima fanzine italiana dedicata ai Duran Duran (1987). Ha fatto parte dell'Academy MEDIMEX (la giuria per i premi delle produzioni musicali italiane, equivalente dei Brit Awards) e collaborato con alcune testate giornalistiche musicali, tra cui Rolling Stone Italia. Si interessa e scrive di Musica, Cinema, Cultura e Lifestyle. Contatti: editor@riocarnivalmagazine.it