Sono passate solo due settimane dal concerto dei Duran Duran a Camaiore, una breve parentesi di svago sulla costa versigliese per i fan della band, che attendevano il gruppo dal vivo nel nostro Paese dal Paper Gods tour del 2016 e dal 2017, quando la band si è esibita a Treviso per Home Festival. I Duran Duran, infatti, non si esibivano in Italia da allora, ad eccezione di un paio di concerti privati su invito, a Roma nel 2018, non accessibili al pubblico. La band si è esibita sul palco de La Prima Estate per la prima edizione del festival di D’Alessandro e Galli, che unisce musica, vacanza e tempo libero. Una nuova formula di festival, nello storico spazio di BussolaDomani, il parco di Lido di Camaiore che negli anni ‘70 è stata la culla della scena musicale italiana. Sei giorni di musica, incontri, show cooking, sport e molto altro. Più di 20.000 presenti, una lineup che ha visto coinvolti grandi artisti e tanti generi musicali. Dal live set di Anderson Paak & The Free Nationals, fino al rock dei The National e all’electro dance, suonata da Bonobo. Diverse le proposte della musica italiana come Cosmo, Frah Quintale, La Rappresentante di Lista, Giorgio Poi. L’Imperatrice. Beabadoobee e LNDFK sono invece i nomi nuovi tutti ancora da scoprire. I Duran Duran hanno condiviso la terza serata con i Bluvertigo, che si sono riuniti in un lampo per l’occasione ma non sappiamo se faranno altre date con questa formazione; gli Easy Life, scelti probabilmente per un pubblico più giovane; Corasan feat. Niccolò Cesanelli, il nuovo progetto di Nefer Suvio, già apprezzato da diversi duraniani.
Il primo commento a caldo, nella lunga notte duraniana dello scorso 23 giugno, arriva direttamente da sotto il palco de La Prima Estate da un fan storico, Giorgio Aversa (Duranitaly) molto entusiasta del ‘suono’: “Ero nel settore Garden (lato destro del palco, NdR) e credo di non aver mai ascoltato un concerto dei Duran (in Italia) con quella qualità di audio… Qualità comparabile, probabilmente, solo con le arene in UK… e non è una questione di sensibilità ma una questione oggettiva”. Opinione condivisa da tutti gli amici presenti al concerto, che ha fatto guadagnare ai Duran Duran il titolo, da prima pagina, del “miglior concerto italiano della band” su Billboard Italia (link articolo, con la recensione del concerto di Camaiore, quì: https://bit.ly/3HYc4wf).
La band a Camaiore era decisamente carica, c’era molta sintonia tra tutti i membri sul palco, l’esibizione è stata straordinaria con una set list degna di nota, apprezzata da tutti i fan. Essendo un festival hanno cominciato con una delle loro hits più famose: Wild Boys, come ha recentemente dichiarato Nick in una breve intervista di Red Ronnie nel backstage del concerto (un incontro decisamente fuori programma, unica eccezione per lui, poichè l’accesso al backstage NON era di fatto consentito a nessuno, nè ospiti, nè Media, NdR) e poi trasmessa sui suoi canali.
Il luogo, il Lido di Camaiore, è un posto con una lunga storia e tradizione musicale. Agli organizzatori de la Prima Estate va il plauso da parte dei seguaci dei Duran Duran, per essere riusciti a portare la band in Italia, dopo sette anni dall’ultimo tour e per quella che era l’unica data possibile, in un festival.
Nonostante sia la prima edizione e, soprattutto, nonostante il periodo, la pandemia, la guerra, la crisi economica, La Prima Estate ha avuto un discreto successo con oltre ventimila spettatori, seimila per i Duran Duran.
La location dell’evento era facilmente accessibile, con facilities e hotel distribuiti lungo il tragitto che portava al palco. Per il pubblico non ci sono stati grossi problemi, di fatto (a parte qualche caso isolato, NdR): il parcheggio nell’area del concerto era consentito a chiunque venisse da fuori, gli ospiti dei vari alberghi avevano un posto macchina garantito. Il palco era ben distribuito e con due schermi laterali che consentivano una visione globale, con un’area pubblico sulla sinistra ad accesso libero e un’area denominata ‘Garden’, sulla destra (lato Dom, per intenderci, NdR). Chi aveva questa tipologia di biglietto, dal costo più alto, ha potuto beneficiare di un accesso anticipato all’evento e la scelta dei posti migliori, a detta di molti fan, dal lato di John. Mentre, chi aveva il biglietto tradizionale e meno costoso, è entrato successivamente al pubblico del Garden. Tutti gli altri, professionisti dell’informazione e ospiti, sono entrati rigorosamente dopo il pubblico pagante. Una scelta molto onesta, che ha dato la precedenza al pubblico e ai fan, consentendo a tutti di poter scegliere dove meglio posizionarsi. Chi aveva il Garden, per intenderci, poteva tranquillamente muoversi da una parte all’altra senza problemi. Al centro, invece, era previsto un corridoio libero per questioni di sicurezza, esattamente come da normativa internazionale per tutti gli eventi dal vivo.
Va ribadito che non c’è stata alcuna agevolazione per gli addetti ai lavori rispetto al pubblico, anzi, si è rispettata la precedenza assoluta al pubblico in possesso di biglietto. I Media avevano la visuale frontale, ma lontanti dal palco, su un’isola sopraelevata e vicina i mixer (come si può vedere nel video di Red Ronnie, NdR). I giornalisti erano in mezzo al pubblico, proprio per consentire a tutti di vivere l’esperienza dallo stesso punto di vista.
Nonostante qualche polemica, davvero inutile, sui social media, va detto che l’organizzazione ha saputo gestire tutta la manifestazione con molta professionalità e rispettando le regole previste dalle nuove normative sugli spettacoli dal vivo. Il festival di Camaiore è stato gestito come qualsiasi festival internazionale che si rispetti con i famosi token, dei “buoni” per la ristorazione, consentendo l’accesso con cibo e acqua, rigorosamente senza tappo per il pubblico, come succede a tutti i concerti e manifestazioni dal vivo da anni orsono. Purtroppo, faceva solo molto caldo, ma in questo caso non serve prendersela col Padre Eterno se il concerto dei Duran Duran è capitato durante uno dei periodi più caldi del periodo. C’è da dire che i servizi igienici sul posto, volendo fare una ulteriore precisazione e per quella che è stata la nostra esperienza, sono stati assolutamente accettabili considerando che la differenza, in questi casi, la fa il pubblico e non l’organizzazione, in quanto a pulizia e igiene.
Il periodo non è sicuramente un periodo facile, per via della pandemia e della situazione diplomatica a livello internazionale, per andare a dei concerti. Molti fan storici, per esempio, hanno dovuto rinunciare per motivi economici (spostarsi per i concerti ha dei costi, soprattutto se ci si muove da posti lontanti dal luogo dell’evento); per motivi di famiglia o di lavoro (abbiamo tutti delle responsabilità diverse alla soglia dei 50 anni, non è più come essere negli anni ’80 e ’90 quando eravamo tutti adolescenti o giovani fan). Molti duraniani sono insegnanti e avevano gli esami di stato da seguire, per lavoro. Diverse mamme e diversi papà avevano, inoltre, i figli maturandi e non potevano per ovvie ragioni disattendere questo importante impegno famigliare. Qualcuno si è preso il covid, suo malgrado, prima di partire, dovendo rinunciare al concerto e tuytta la vacanza. Insomma, un periodo non proprio facile e il mio personale pensiero va proprio a quei fan che, pur volendo essere presenti, non hanno potuto esserci a Lido di Camaiore.
Ma come è stato il concerto dei Duran Duran? STRAORDINARIO. Davvero. Uno dei migliori in Italia.
Energia da vendere, Simon molto intonato, con qualche piccola défaillance nella voce – che a volte era leggermente rauca – ma non nell’intonazione. John, al top, il suo nuovo basso conferisce un sound più corposo, nitido e deciso (ne parleremo a breve, NdR). Nick, sempre impeccabile, professionale e presente a se stesso. Roger, in forma, assolutamente performante. Le coriste molto in sintonia tra loro, perfettamente amalgamate con il resto della band e dei musicisti. Una set list strepitosa. Un concerto bellissimo, con un sound molto vicino alla perfezione. Opinione, condivisa da molti esperti del settore e dal pubblico presente.
I duraniani e l’amicizia che dura da una vita. I commenti dei fan sul concerto di Camaiore
Molti duraniani sono amici, amici veri. Ci sono relazioni e amicizie tra i fan dei Duran Duran che durano da una vita, sono quasi una seconda famiglia. Ogni concerto, poi, diventa il pretesto per ritrovarsi e stare insieme. Ma come hanno visuto il concerto di Camaiore i fan? Abbiamo chiesto qualche parere sui nostri social:
“Il concerto dei Duran Duran è stato bellissimo, straordinaria la performance e si sentiva molto bene, l’audio era ottimo. Per me è stata soprattutto un’occasione per riabbracciare gli amici, dopo due anni di stop – commenta Vincenzo Caterini (Duran Radio) – abbiamo cercato di far sentire vicini e partecipi anche coloro che non sono potuti venire in Versilia e che hanno seguito parte del concerto attraverso le nostre dirette. Purtroppo il periodo è quello che è e non tutti hanno potuto scegliere, c’è chi è dovuto rimanere a casa e ha rinunciato al concerto. Spero per tutti che ci siano altre occasioni di rivedere la band presto”.
“Sicuramente è un concerto che ricorderò con entusiasmo – commenta una delle fan, Arianna – Simon al top della forma fisica e con la voglia di divertirsi, John in estasi mentre suonava ed un pubblico caloroso come sempre…che dire… uno tra gli show migliori che abbiano fatto”.
“Questo concerto mi ha emozionata tantissimo… – aggiunge Virgina (Duran Radio) – quando è iniziata Hold Back the Rain e sul maxi schermo sono apparse le immagini dei nostri Duran degli anni ‘80, così giovani come lo eravamo noi… sono scoppiata a piangere e in un minuto ho capito quanto tempo ho passato con loro… quanto sono stati importanti per me… la loro musica sin da quando avevo 10 anni mi ha toccato il cuore e l’anima e quel pezzo e quelle immagini mi hanno fatto rivivere tutte le emozioni che i Duran mi hanno regalato”.
“Seguo i Duran Duran fin dagli esordi – scrive Lorena – e non ho mai smesso di seguirli. Il concerto di Camaiore è stato speciale, forse perché venivamo da anni di restrizioni (dovute alla pandemia, NdR). Sentire poi perle come Friends of Mine e The Chauffeur non ha prezzo. Loro al top, hanno dato il 100%!! Il groppo alla gola però mi è venuto su Save a Prayer e, confesso, ho pianto dall’emozione”.
“Già prima che uscissero mi tremavano le gambe – aggiunge Anna Maria – una emozione così forte che non provavo da tempo. L’apice è stato poi raggiunto con The Chauffer, fortunati noi ad averla avuta nella setlist”.
“Come tanti tra il pubblico anch’io ho vissuto la mia adolescenza in adorazione dei Duran – scrive Donatella – e della loro musica. Ma il concerto di Lido di Camaiore vissuto con la consapevolezza dei miei 51 anni è stato un’esplosione di energia gioia e felicità. Ho ballato e cantato a squarciagola tutti quei pezzoni che nonostante i loro anni sembrano usciti ieri. I Duran Duran sono sempre fantastici e sono fiera di essere una fan. Non vedo l’ora di rivederli”.
“Questo per me era il terzo live dopo Lucca (2012) e Visarno (2016) – commenta Giampaolo – ma posso affermare che per me questo di Lido in assoluto è stato il migliore… un’atmosfera travolgente dal primo all’ultimo minuto che ha coinvolto tutto il pubblico presente”.
“Per me è stata una scaletta speciale, non avrei mai creduto di sentire Friends of Mine dal vivo – aggiunge Graziella – Ho praticamente ballato e cantato tutta la serata. Per chi mi accompagnava, non fan, che ascolta classica e prog, è stato un concerto bello, divertente, un gruppo genuino, si vede proprio che si divertono quando suonano”.
Questa data estiva di Camaiore, inclusa nel Future Past world tour, che ha toccato diverse altre città europee, la Gran Bretagna, Londra il 10 luglio e che in agosto approderà negli Stati Uniti, è il tour del quarantennale della band. I Duran Duran sono sulla scena da oltre 40 anni, nel clou della loro ricorrenza più attesa è arrivata la pandemia. Poi la guerra, la crisi internazionale. Non è un periodo facile. La ripresa dei live, oltremodo, soffre di un lungo biennio di fermo, che è stato disastroso da un punto di vista finanziario e che ha costretto molti addetti ai lavori a cambiare mestiere. La band ha però dichiarato pubblicamente che tornerà presto in Italia, non ci resta che incrociare le dita e aspettare il nuovo anno con fiducia e un briciolo di speranza.
Personalmente, ho apprezzato molto questo concerto, un vero regalo dopo due anni di stop dei Grandi Eventi. Probabilmente, l’unica opzione per noi fan di rivedere la band suonare dal vivo in Italia per quest’anno e l’ho inteso come un regalo in un momento di intenso buio. Con l’augurio che la situazione possa migliorare, in qualche modo, e che si possa riprendere la vita di tutti i giorni. Se non quella pre pandemia (visto che il mondo non è più lo stesso) almeno avere la possibilità di ripristinare quel minimo di normalità e quotidianità che preserva il nostro benessere psicofisico, di cui la musica, per noi Generazione X (non Boomer, come riportato da Rolling Stone, NdR) e figli dei favolosi anni ’80, è il cuore pulsante.
Luana Salvatore