James Blunt è tornato a Milano qualche giorno fa, dopo una toccata e fuga del mese scorso con alcuni appuntamenti sui media, per presentare alla stampa ‘The After Love’ (Warner Music/Atlantic). Un album intimo, incredibilmente diretto ed autobiografico, in cui Blunt racconta l’amore con il trasporto di sempre ma in maniera decisamente più consapevole e matura rispetto ai precedenti lavori. Nella versione ‘extended album’ disponibile ora in tutti gli store ed in digitale sui canali ufficiali, raccoglie 13 brani (tre in più rispetto alla versione basic) dai testi genuini scritti di cuore e di pancia, che non lasciano spazio a diverse interpretazioni e che creano come sempre una connessione speciale tra lui ed il suo pubblico.
L’artista, che ha anche un passato nell’esercito in Kosovo ed ha collaborato con Doctors Without Borders (Medici Senza Frontiere) ha ricevuto recentemente un illustre riconoscimento dall’università di Bristol, l’Honorary Doctorate for Music (laurea ad honorem per la musica, ndr), frequenta gli ambienti della socialitè londinese e viene definito spesso ‘posh’, soprattutto per via del suo accento, ma ad incontralo dal vivo nella sede milanese della sua casa discografica sembra tutt’altro che la rockstar da 40milioni di dischi venduti. Molto empatico, nell’accezione più positiva del termine, ha un’anima visibilmente pura ed i suoi occhi azzurri cristallini rivelano la stessa trasparenza del suo pensiero.
Presso la sede italiana di Warner Music, lunedì scorso, ci ha accolti quasi facendo gli onori di casa: “welcome to my office!” e mettendo tutti a proprio agio, con qualche parola in italiano: “benvenuti, grazie mille”. Ha raccontato l’amore, la sua fortuna nel music business, il rapporto con Ed Sheeran e la sua ammirazione per il pubblico italiano.
The After Love è album denso di collaborazioni: Ed Sheeran, Ryan Tedder, Amy Wadge (Ed Sheeran, Shannon Saunders), Johnny McDaid ( Biffy Clyro), Stephan Moccio (Miley Cyrus, The Weeknd ) e MoZella (Miley Cyrus, One Direction) in cui Blunt parla di sentimenti con la semplicità del ragazzo della porta accanto e si racconta mantenendo comunque un certo distacco tra il suo lavoro e la sua vita privata. Incontrarlo per me è stata una vera emozione: abbiamo la stessa età, abbiamo entrambi scritto una tesi sul music business nel ’96 e pur avendo cominciato a seguire la musica da adolescente con il british pop negli anni ottanta, la sua musica mi ha poi accompagnato nel periodo della mia vita più adulta, il rapporto che ho con le sue canzoni è decisamente viscerale. Questo suo nuovo album sembra quasi una presa di consapevolezza sui sentimenti e sulla capacità di lasciar fluire le emozioni, i ricordi e la vita. Le sue canzoni narrano solitamente l’amore sotto forma di pathos, ma in The After Love c’è anche un brano sul lieto fine:
Mi piace molto il tuo nuovo album, è magnifico, forse il migliore che hai realizzato… “grazie” , mi risponde. Se dovessi descrivere la canzone d’amore perfetta, probabilmente mi verrebbe in mente “Time of Our Lives”. Che significato attribuisci alla parola “amore”: felicità o sofferenza?
“Decisamente non sono il tipo di persona particolarmente esperta in amore – sottolinea – poiché le mie canzoni parlano prevalentemente del dopo, quando tutto finisce, quando fai i conti con ciò che resta e ciò che hai perduto ed è questo che intendo come “The After Love” (titolo dell’album, ndr). Mi sono ispirato ad una band scozzese degli anni novanta, KLF che avevano scritto un brano: “After Love is Gone” che trasmetteva giusto senso di quello che intendevo. Times of our Lives è un brano sul giorno del matrimonio, quando centinaia di persone sono li per te e tu hai occhi solo per una di loro. Il mio è un album completamente nuovo, più consapevole e più sicuro dei precedenti, quindi più attraente”.
Su Twitter, dove è molto attivo, interagisce soprattutto con tutte quelle persone che si dimostrano ostili o che attaccano il suo modo di cantare, la sua voce e la sua musica. Si esprime estrema disinvoltura ed uno spiccato sense of humor, che a volte non viene compreso in forma scritta mentre dal vivo è piuttosto evidente. “Solitamente Twitto e mi confronto con 7 milioni di persone che non ho nemmeno mai incontrato nella mia via (ride, ndr)”
‘You’re beautiful’ è il brano che lo ha reso famoso in tutto il mondo, spesso la stampa lo ricorda proprio per questo ma ultimamente Blunt ha rilasciato delle dichiarazioni su Twitter che hanno disorientato i fan, poiché ha chiarito che il brano non è assolutamente romantico, come molto credono: “riguarda un ragazzo intossicato dalla droga che fa stalking alla ragazza di un altro proprio quando il suo fidanzato è con lei, e questo è scorretto – ed incalza ridendo – praticamente sono un idiota potenzialmente pericoloso che andrebbe rinchiuso o arrestato … non di certo un romantico… ! se invece qualcuno pensa che questo sia romantico, va bene ma il brano non lo è. Così qualcuno è rimasto deluso che io non sia un ragazzo romantico…”
E sottolinea come preferisca fare dell’auto ironia anzichè prendersi sul serio sui social network: “la mia casa discografica vorrebbe che io scrivessi ai mie fan semplicemente: ‘Hey, per favore compra la mia musica’ ma questo sarebbe decisamente noioso ed io non sono cosi preferisco interagire, ironizzare e sorridere di me stesso quando le persone twittano su di me. I nostri genitori ci rammentavano, prima di Twitter, ‘se non hai nulla da dire, non farlo’ ora le cose sono cambiate, abbiamo dimenticato questo e sui socials si dice ormai di tutto, ci sono anche gli haters. Ma le persone che seguono la mia musica comprano i biglietti, viaggiano da una parte all’altra della costa, vengono ai concerti”.
Nonostante le sue affermazioni appaiano un po’ sarcastiche o forti in forma scritta, in realtà bisognerebbe ascoltarlo mentre parla ed entrare in sintonia con il suo british humor: non ama prendersi troppo sul serio e seguirlo sui socials è davvero uno spasso, poiché ne inventa ogni volta. Basti pensare che per promuovere il suo nuovo album si è fatto riprendere beatamente immerso in vasca da bagno mentre ironizzava sui 12 inch della copertina in vinile di ‘The After Love’, con la quale si poi è coperto uscendo dalla vasca completamente nudo.
Tra le collaborazioni speciali di questo nuovo lavoro, spicca sicuramente quella con Ed Sheeran, con cui sarà in tour a breve negli Stati Uniti. Il brano Make me Better, è stato scritto proprio con lui: “Il mio primo album era molto aperto, anche il secondo era piuttosto personale. Trovavo difficoltà a scrivere della mia vita privata in questo momento ma Ed mi ha detto ‘coraggio, è il tuo lavoro devi scrivere ciò che sta accadendo nella tua vita ora’. In un certo senso mi ha insegnato nuovamente a scrivere canzoni – afferma con una umiltà disarmante – tutti noi vogliamo infondo la stessa cosa: sopravvivere, avere affianco qualcuno di speciale”.
James Blunt ha incontrato i fan presso il Mondadori Megastore di piazza Duomo a Milano, dove ha firmato le copie del suo nuovo album e si è esibito in un mini showcase acustico, cantando: “Make me Better“, “Don’t Give me Those Eyes” (definita la sua preferita dell’album) e il nuovo singlo “Bartender” che ha recentemente scalato le charts di Itunes. Il video dell’impeccabile esibizione è presente sul canale You Tube di Warner Music Italy: https://www.youtube.com/watch?v=I0W0dqJvl7o per #WarnerSquad
Appuntamento per domani, sabato 15 aprile su Canale5 a sorpresa ad Amici, con l’esibizione di Blunt insieme i ragazzi delle due squadre.
Il suo The After Love Tour farà tappa anche in Italia, nel mese di novembre, per 3 date: a Roma il 12/11, a Firenze il 13/11 ed a Milano il 14/11. Info e biglietti: www.livenation.it/
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Luana Salvatore
editor@riocarnivalmagazine.it