• 15/11/2024 2:45 PM

testata giornalistica – reg. Trib. terr. n. 2/2010

I TRIBUTI A BOWIE FIOCCANO NELL’ERA DI YOUTUBE

Avatar

DiChristian D'antonio

Gen 19, 2016
130306-bowie-keys-640x426
foto: web

Sconvolgente segno dei tempi sulla Rete: su Youtube fioccano i tributi delle star a David Bowie, una delle personalità della musica e showbiz in generale ad avere lasciato un’immensa eredità. Lo si nota dalle innumerevoli cover postate da fan e musicisti amatoriali con devozione in questi giorno. C’è persino un tutorial per come farsi il make up alla Alladin Sane https://www.youtube.com/watch?v=aTDwD6mULWg).

Ma ovviamente, senza nulla togliere alla passione e al sentimento delle persone comuni, a catturare l’attenzione dei media sono gli omaggi dei colleghi. Perché se negli anni 80 Bowie si era aperto alle collaborazioni e ai duetti (Tina Turner, Mick Jagger, Queen) non è facile accostarsi a una leggenda (lo era anche in vita, ricordiamocelo) e cimentarsi con il suo repertorio. Troppo personale, troppo legato alla sua figura sinuosa, sensuale, troppo Bowie insomma. Un pezzo suo cantato da un altro, anche se di calibro altissimo, è sempre mozzo.

“Era uno dei geni nell’industria musicale e mi ha cambiato la vita quando l’ho visto dal vivo”. Questa è l’introduzione di una commossa Madonna nel suo concerto a Houston poco dopo la morte di David Bowie. La madre del pop moderno, la regina del music biz così come lo conosciamo oggi, si è prolungata in una celebrazione dell’icona inglese scomparsa regalando alla sua audience un’infuocata cover di Rebel Rebel (https://www.youtube.com/watch?v=lnBwJQnHH8o) dicendo che Bowie “è stato uno dei primi rebel hearts a cui ho guardato” ma soprattutto ringraziandolo per averle fatto capire “che era ok essere diversi”.

Bruce Springsteen ha ricordato dal palco di Pittsburgh di aver conosciuto il Duca Bianco nel 1973 e ha rifatto lo stesso pezzo di Madonna (https://www.youtube.com/watch?v=CgmhF0XV8uA) con introduzione più asciutta, piglio più rock e tonalità diversa.

Anche se attivo sulla scena fin dagli inizi degli anni 60, Elton John ha pubblicato il suo primo singolo proprio nel 1969, anno di esordio di Bowie. Durante un concerto privato al Wiltern Theater di Los Angeles per promuovere il nuovo album Wonderful Crazy Night, Elton ha suonato una personale riedizione di Space Oddity (https://www.youtube.com/watch?v=XiloNpJ8k_Y).

Anche un indedito trio di perfomers (che però da tempo collaborano alla composizione) come Robbie Williams, Rufus Wainwright e Guy Chambers hanno voluto dare il loro ricordo online postando questa Changes registrata nel loro studio (https://www.youtube.com/watch?v=ZDr6U9-fZ98).

Il bravissimo Adam Lambert in tour in Giappone ha dimostrato quanto il Bowie degli anni 80 sia stata un’influenza determinante per tutto il dance pop che è venuto dopo. Eccolo che rifà Let’s Dance con tanto di balletto (https://www.youtube.com/watch?v=pj4lToY0DaY).

La celebratissima icona Melissa Etheridge in America ha voluto rievocare i sentimenti di “rottura” che le ispirava Heroes (https://www.youtube.com/watch?v=zxGoZySud7k). L’esibizione al piano è introdotta da uno spassoso aneddoto: Melissa a tavola con Bowie a una serata fashion di Mtv, lui di ritorno dal diploma del figlio. David le raccontò che uno dei seriosi insegnanti si era avvicinato a lui chiedendo: di cosa si occupa? Risposta di Bowie: Sono un rock god.

E che dire di questa Life On Mars rifatta all’organo da Nicholas Freestone (https://www.youtube.com/watch?v=MG57PoA_7qY) che sta diventando un caso nazionale in Inghilterra, perché eseguita in una chiesa, un raro momento di rock in contesto religioso che sta dando i brividi a tutto il mondo.

Christian D’Antonio
twitter_logo_christian

Avatar

Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)