Si nasce artisti o si diventa? L’eterno dilemma non sembra tangere Manuel Foresta, il cantante e autore di Salerno che si è fatto strada con tanti debutti eccellenti. Ha partecipato a The Voice nel 2012, ha fatto la trafila per rientrare in Sanremo Giovani quest’anno. Sempre amato dal pubblico, che lo segue sui social network, e sempre a un passo dal botto finale. Ma adesso incide per la casa milanese Rusty Records, quella che ha laniato Antonio Maggio. E con il cantautore pugliese condivide anche il produttore, Davide Maggioni. Dopo un tour con Renzo Rubino oggi Manuel è pronto per portare in giro la sua proposta artistica che uscirà al completo in autunno. Per ora c’è l’assaggio molto godibile di Se Fossi Ancora Qui (http://youtu.be/dOtCyITX_yQ).
Come hai iniziato ad avvicinarti alla musica?
Sono cresciuto a Cava de’ Tirreni dove da adolescente, ho iniziato a studiare canto leggero e recitazione e le prime esperienze live le ho fatte grazie alla compagnia del Teatro delle Arti di Salerno. Ho fatto molto teatro in diverse compagnie teatrali campane. Il canto rimane però sempre la passione principale. Quindi ho messo in piedi una band e mi sono fatto le ossa in parecchi giri live di tutta Italia.
Poi è arrivata la tv, e non solo una volta…
Sì, nel 2012 sono stato scelto per la prima edizione del talent show di Rai 2 “The Voice of Italy” entrando a far parte della squadra di Raffaella Carrà. Sono stato l’unico interprete maschile della sua squadra alla soglia della finale.
Cosa hai fatto dopo The Voice?
È uscito il mio inedito di debutto “Déjàvu” e mi hanno invitato al Premio Lunezia al Giffoni Film Festival e ho partecipato a un tributo a Mia Martini, Buon Compleanno Mimì. Successivamente ho presentato “Quello che sono” tra i 60 finalisti per le Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2014. Da quella piccola delusione sono scaturiti due momenti: il primo, difficile, era il rimpianto per non essere entrato a Sanremo perché è un progetto a cui credevo e ogni piccola sconfitta mette in difficoltà. Poi dopo mi sono reso conto che le opportunità grosse debbano capitare quando si è davvero pronti, e quindi mi auguro di poterci tentare in futuro al massimo delle mie forze.
Come lavori ai testi delle canzoni?
Non riesco a non esprimermi, e anche quando canto pezzi che non sono stati scritti da me credo ci sia un lavoro di scelta che parla da sé. Per fortuna mi ritengo un 25enne con la testa sulle spalle quindi sono convinto che le scelte siano giuste e di peso. Mi aiuta molto il produttore Davide Maggioni, che è davvero geniale, mi porta a essere lungimirante che è importante. Ha lavorato con i Tazenda, Antonio Maggio.
Cosa ti dice rispetto a quegli artisti? Cosa riconosce in te?
Penso che spesso sia meglio non dire e non elogiare i punti di forza ma lavorare su quelli di debolezza. Infatti i grandi artisti sono abituati a non cullarsi su cosa è stato fatto ma a lavorare sui tasti dolenti. Mi piaccio, perché come cantante credo fino in fondo in quello che faccio e ho testardaggine, ma ho anche tanti difetti da smussare. Per questo mi affido a chi ne sa più di me per costruirmi un percorso credibile. Per me è arrivato il momento di metterci la faccia.
CHRISTIAN D’ANTONIO