Il disco Macelleria Soxial esce domani, venerdì 30 giugno 2017, nuovo tassello nella produzione discografica dei BLAK VOMIT, 12 dischi all’attivo e l’ambizione che “quella sporca dozzina” scriva una nuova pagina della storia del punk rock italiano.
A sette anni da “Karnefixina” e dopo due anni di esperienza solista del frontman Jena con “Bruklin”, i Blak Vomit – Jena (Gianluca Favero) voce, Sabo (Stefano Sabotig) al basso, Soflan (Marco Gallazzi) alla chitarra e Derrik (Derrik Bonucci) alla batteria – sono tornati in studio di registrazione, immortalando la fase creativa della band nel disco e nei videoclip. Sono tre i punk-movie pubblicati nel 2017 che raccontano le sfaccettature di un album denso di suoni e pensieri.
“Licenziato al Volo” (https://www.youtube.com/watch?v=6UfL74F9gMY&t=49s); “Ecciao” (https://www.youtube.com/watch?v=0Q4OJFereNU&t=25s) e “Cambio” online dal 29 giugno sul canale Youtube dei Blak Vomit: https://www.youtube.com/watch?v=CaGtxRUrOig
Singoli diversi per ritmo e stile di racconto, che tracciano lo spazio musicale del nuovo album: “Licenziato al Volo” è il pezzo rock più lento e carico nei bassi, il video trasmette la tensione del mondo del lavoro nella scena di in un calcio di rigore; “Ecciao” è tagliente, sferzante, decisamente punk nella raffigurazione anche nella resa video, ad opera del graphic designer Enzo Benedetto, che raffigura lo scenario alienazione e l’assenza di prospettiva del nostro quotidiano attraverso un minimal movie animato in bianco e nero. “Cambio” è il terzo video, nuovo nel senso lato del termine, con la fotografia di Davide Arieni, con cui i Blak Vomit lanciano il nuovo disco Macelleria Soxial, 9 tracce di punk rock puro e crudo.
Cambio (presa di coscienza e di distanza da opinioni, generazioni, amicizie, sentimenti), Ecciao (la rivelazione, lo schiaffo punk), Diventa (le opportunità, la scelta davanti al bivio), Lavatrice (la politica, il potere, il controllo sulle nostre vite, bisogni e perversioni), Freddo (le relazioni consumate, la crudeltà, la passione, la gelosia, troppo di tutto), Soldi (il gioco, il vizio, il sesso, il denaro), Festa (la follia e la normalità, dimensioni senza linea di confine, amalgamate come la musica e le emozioni), Ti voglio bene (l’insidia, il veleno sotto lo zucchero), Licenziato al Volo (il mondo del lavoro).
Punk rock graffiato dalla “zampata” di Jena, autore di testi e musica, che apre soluzioni inaspettate: i significati dei brani hanno più piani di lettura, si sfogliano come pagine, rappresentando immagini e concetti sempre più profondi, accendendo connessioni con altri mondi musicali.
All’ascolto Macelleria Soxial è un album ben strutturato, 9 canzoni intense per ritmo, dinamica, saturazione di suono. Stile e personalità del disco vanno di pari passo, perché testi e musica nascono insieme. Difficile individuare un prima e un dopo, le strofe dirette sfociano in ritornelli appiccicosi, sarcasticamente incalzanti.
La realtà viene scoperta con disincanto e lucidità, ironia di un mondo sempre uguale a se stesso. Gli uomini sono – sempre, ancora – a potere, comando, sesso, soldi, vizi, programmati per un piano prestabilito. Sono le canzoni a risvegliare da questo torpore, a mettere in moto l’energia che abbiamo assopito, la voglia di cambiare, di tirare un calcio al destino, di essere protagonisti e vincere. Siamo alla ricerca della quiete, ma il vento soffia sempre ed è ciò che comunque ci dà la certezza di essere vivi. La musica, come il vento, arriva ovunque, soffia nelle vette come nei bassifondi, non fa distinzioni.