Sono tutti innamorati dei Gossip. Etero e gay, nerd e cool, giovani e vecchi. Il concerto che hanno tenuto all’Alcatraz a Milano (non pienissimo) ha testimoniato comunque che larga presa abbia la band di Beth Ditto in un ‘epoca di grande settorializzazione della musica. I Gossip sono trans, trans-tutto. Dal genere che propongono, oggi virato più marcatamente al funk rock almeno dal vivo, alle cose di cui parlano nelle loro canzoni. Come la hit del momento, Move In The Right Direction, che apre lo show sul piede giusto. Una composizione di electro-pop con venature anni 80 che conquista per gaiezza mista a tristezza, così com’è intrisa di senso di rinascita e riscatto, specie quando Ditto dice di “aver affrontato le mie paure”, un verso così accorato che sembra diretto al suo pubblico, uno a uno, come in un confessionale.
Non c’è traccia evidente nei testi dell’impegno in prima persona della front-woman per la battaglia dei diritti civili o di un modo diverso di intendere l’estetica femminile. Per capirlo basta guardarla mentre si agita su un vecchio brano del 2007 (Listen Up) o sulla Eighth Wonder da Music For Men, il disco che li lanciò nel mondo qualche anno fa. La pubblicazione di una (prematura?) autobiografia ha fatto scalpore nei mercati anglosassoni per la cruenta realtà che la Ditto descrive rispolverando i suoi ricordi d’infanzia. E Into The Wild dal nuovo album sembra al contempo una minaccia di ritorno alle origini wild, bambina bucolica dell’Arkansas, cresciuta tra scoiattoli da mangiare e legna da ardere, e una ribellione alle catene di una relazione oppressiva. Ognuno la fa propria a modo suo, come succede con Love Long Distance, accolta da un boato nel pubblico, con la riproduzione fedele del cantato funky blues che tanto piace ai nostalgici (con tanto di reprise sofisticata di I Heard It Through The Grapevine).
La contaminazione senza confini è alla base della ricetta sonora della band. Con Men In Love si torna su territori più rock, ma è un rock non invasivo, alla Gossip insomma, con il basso che si tira dietro la chitarra e non viceversa. Get A Job parte come un rap dal sapore Gaghiano (si dirà così) e se chiudi gli occhi dall’inciso in poi ti sembra di sentire i Killers con la voce femminile. Get Lost che è una delle cose più godibili di A Joyful Noise perde un po’ nella sua dimensione live ma lo show si chiude con un riscatto, quel Standing In The Way Of Control che è un marchio di fabbrica della prima fase della carriera della band.
Quando ritornano sul palco i Gossip omaggiano tina Turner (“ha appena compiuto 73 anni, avete capito bene”) con una meravigliosa cover di What’s Love Got To do With It, che testimonia quanto di soul ci sia anche nella veste pop di Ditto. E Heavy Cross? Tranquilli, in scaletta arriva come estremo graffio, lungo e pungente che ti accompagna fin quando non torni a casa.
CHRISTIAN D’ANTONIO