Esce il nuovo disco di Gianluca Grignani ed è subito interesse, riaccensione della fiamma che incoronò 20 anni fa il ragazzo della periferia milanese come nuovo cantautore generazionale. “Proprio quella definizione volevo combattere – esordisce Grignani alla presentazione del disco Sony “Una strada in mezzo al cielo”, che raccoglie il meglio dei suoi primi due album in duetto con illustri ospiti.
Cosa voleva combattere Grignani è presto detto: “Le chitarre su Destinazione Paradiso erano troppo morbide, quello non era il mio mondo. E per questo il disco successivo, Fabbrica di Plastica che mi piace ricordare come il più bel disco italiano incoronato da Rolling Stone, ho fatto tutto da solo. Sono passato da 3 milioni di copie in tutto il mondo a 60mila. Ovviamente è stato un gesto folle che mi ha fatto capire tante cose”.
Per chi segue la musica italiana è proprio la successione di quei due dischi ad aver creato un precedente straordinario: un esordio fulmineo e un seguito anarchico, difficile. Grande lezione di marketing ma soprattutto grande opportunità di essere da solo davanti a una nazione che ti aspetta e dire che non te ne frega niente. “Io non ho mai detto di aver suonato la chitarra per rimorchiare. Io ero solo, avevo problemi famigliari, la vita non andava bene e volevo comunicare. Ho trovato la musica con cui farlo”.
La passione e la rivincita che Grignani mette in questa nuova operazione è davvero travolgente.
E ha chiesto a colleghi di fare duetti sui suoi classici (“ma per i dischi successivi mi sono conservato delle idee”). Quindi troverete quasi tutte le canzoni dei suoi primi due album, “Destinazione Paradiso” e “La Fabbrica di Plastica”, completamente re-arrangiate, prodotte tra l’Italia e l’Inghilterra, con alla voce Gianluca assieme a ELISA, CARMEN CONSOLI, LIGABUE, ANNALISA, BRIGA, LUCA CARBONI, FABRIZIO MORO, MAX PEZZALI E FEDERICO ZAMPAGLIONE.
L’artista terrà due grandi live: il primo dicembre a Milano (Alcatraz); il 3 dicembre a Roma (Atlantico). Le prevendite apriranno su Ticketone il 9 maggio. Organizzazione a cura della “Ventidieci”.
Christian D’Antonio