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FRANCO TRENTALANCE, UN LIBRO DAL SAPORE OSCURO

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DiChristian D'antonio

Feb 25, 2015
Foto di Sara De Caro
Foto di Sara De Caro

Non è d’accordo Franco Trentalance quando gli diciamo che il porno, l’ambiente cinematografico che gli ha regalato popolarità, ha un sapore oscuro, come il suo nuovo libro Tre Giorni di Buio. “Sa di sinistro per chi non lo conosce – ci dice divertito – a me ha sempre fatto l’effetto contrario. Giri il mondo, si è molto professionali, ci si diverte e si fanno tante conoscenze. Sono tutti allegri, non c’è niente di nascosto o spettrale”.

Trentalance è un tipo decisamente “cult”. Un po’ per aver popolato i sogni di milioni di spettatori nel mondo con oltre 440 film hard. Un po’ perché ha questa grande ambizione di sconfinare in altri territori dell’espressione, se non artistica, diciamo mediatica. Ed è così che dopo aver scritto la sua autobiografia uscita nel 2009, si presenta ancora una volta in veste di scrittore, con il suo primo romanzo d’invenzione, “TRE GIORNI DI BUIO”, un thriller scritto a quattro mani con il giornalista Gianluca Versace.

Prima notizia spiazzante: non è il solito romanzo di un divo che si vuole riciclare in acque non sue. La narrazione parte proprio dal set di un hard movie. “Ci siamo conosciuti perché mi ha intervistato diverse volte – ci dice del co-autore di origini calabresi – e avendo scritto di cronaca nera mi ha aiutato. Io stesso ho amicizie nelle forze dell’ordine e mi sono sempre interessato ai fatti di criminalità. Nel libro, che nasce da un lavoro di 9 mesi, si intrecciano tre storie dove prendono vita le diverse facce del male. Io ho un carattere positivo e ottimista ma nutro curiosità per i lati oscuri dell’essere umano. Quanti di noi nascondono una zona buia? E quante persone sarebbero pronte ad agire per vendetta e con crudeltà se una situazione li portasse al limite? Proprio queste domande mi hanno spinto a scrivere un thriller dove, insieme a Gianluca descrivo il male nei suoi aspetti peggiori e analizzo le debolezze umane sotto una lente d’ingrandimento potente”.

Prima di lasciarlo, quasi si imbarazza a sentirsi dire per l’ennesima volta: “Che effetto ti fa sapere che tutti quelli che ti conoscono per la prima volta, in realtà ti hanno già visto a nudo a casa loro?”. Sentite la risposta: “Se avessi inibizioni non farei questo mestiere. Ma in verità a questa cosa non ci penso molto. Forse la metto come battuta in compagnia di una donna, le dico: fammi vedere qualcosa di te, visto che tu hai visto già tutto di me, mettiamoci alla pari”.

Christian D’Antonio
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Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)