Si chiama Da Chi Non Te Lo Aspetti, il nuovo disco di Francesco Tricarico, a tre anni da Invulnerabili, e dopo un esperimento di teatro-canzone ben riuscito nel corso dell’anno scorso.
Questa volta Tricarico ha legato il suo lavoro (11 pezzi) alla sua arte, che si esprime in alcuni quadri naif e onirici esposti alla galleria Fabbrica Eos. “Il titolo è un mantra – ci racconta il cantante presentando il disco – è un filo che unisce tutti i brani, per recuperare il proprio sogno. Mi chiedo perché a volte le cose aspettate non avvengono e poi, all’improvviso, quando stai per mollare, materialmente si propongono davanti a te”.
L’artista è ancora lo stralunato fantasioso di Io Sono Francesco, il brano d’esordio che nel 2000 fece gridare al miracolo: nessuno fino ad allora er ariuscito a riportare nel pop italiano la scanzonata felicità fanciullesca: “Mah, in verità ancora oggi penso che l’essere presi dal gioco e dalla fantasia sia un qualcosa che non necessariamente attiene all’essere bimbi. Perché smettiamo di pensare in quel modo? È una nostra volontà, ma la fantasia è possibile conservarla per tutta la vita”.
Tricarico ci ha fatto vedere i suoi quadri (“qui ho cancellato un interruttore, che simboleggiava la possibilità di essere sempre acceso o spento”) e li ha definiti “più istintivi rispetto alla canzone”. Ma entrambi i modi di espressione, ci dice, “mi aiutano nella comunicazione con il pubblico. Che secondo me deve essere sempre semplice, diretta, altrimenti non farei quello che faccio”.
Il primo singolo di lancio del disco è un duetto con Arisa che si chiama “Una cantante di musica leggera” (https://www.youtube.com/watch?v=CdDmbs1c7rc) che farà parte anche del best of della cantante lucana in uscita nelle prossime settimane. È una canzone apparentemente frivola, su un tappeto sonoro elettronico insolito per Tricarico, molto anni 80, ma è un brano da apprezzare a più ascolti. Nel disco anche una partecipazione di Ale & Franz in un brano cantato e recitato, Brillerà. “Sognare crea dipendenza è una frase di Ale, a volte smetti di sognare, a volte si realizzano i sogni. Il momento non è facile ma attraverso il sogno puoi venirne fuori. Può essere una via di fuga. Cos’è la realtà? È un sogno collettivo”.
Christian D’Antonio