Ci può essere una sintesi tra il mondo colorato e l’elettronica ghiacciata? Nel pop italiano sì, a quanto pare, e la si trova in molte delle tracce di 2640, il nuovo album di Francesca Michielin, 22 anni da Bassano del Grappa, vincitrice ancora teen di un X Factor di non tanto tempo fa.
Che sembra un secolo a dire il vero se si ascolta questo disco. Perché in Lava, Comunicare e Bolivia, soprattutto, la voglia di comprendere tutto, almeno tutto il suo mondo, è davvero tanta. E produce pure risultati godibili, più che nel recente passato. Certo, alla produzione c’è l’eterno Michele Canova, ma qui si sente che la cantautrice ha voluto metterci un po’ di Bjork e un po’ dei suoi amici cosmopoliti. Famosa per la sua frequentazione di street food etnici, la Michielin ce lo ha detto senza mezze misure: “Molti pensano che in questo disco ci sia molta famiglia mia, il che è vero. Ma c’è anche una famiglia allargata, che è quella dei miei amici che frequento, a cui ho chiesto di mandarmi dei suggerimenti che ho campionato. Così mi fanno da orchestra”. E sono di tutte le razze e provenienze. Il risultato suggestivo lo ascolterete da venerdì 12 gennaio nel disco che contiene 13 brani e che ruota intorno a tre elementi, come si vede anche nel logo di copertina. Il primo è un Vulcano rosso, come le parole più crude da comunicare. Il secondo è un Mare, blu e caotico, da imparare a ascoltare. E il terzo è una Montagna, alta, dove si arriva sulla cima solo per provare a immaginare.
Christian D’antonio