Si sono tenute a Foggia davanti a Palazzo Dogana (sede della Provincia) le riprese del cortometraggio ‘Corri Giulio corri’, per la regia del tranese Giacomo Farano. Il corto è prodotto dall’associazione romana ‘ARTre Produzioni’ in collaborazione con l’associazione cinematografica foggiana ‘Dream&Life’, il patrocinio del Comune di Foggia e il sostegno di alcune imprese locali Arpa Costruzioni S.r.l. , Studio Gammarota e Doniga S.r.l.
Le riprese si sono svolte in piazza XX Settembre e presso un cantiere edile di una “casa clima”, struttura all’avanguardia orientata al risparmio energetico sita in via della Repubblica. Parte del cast è pugliese, sono presenti infatti Rossella Brescia (di Martina Franca) e Gabriele Granito (di Sannicandro Garganico), co-protagonista di un altro film girato in Puglia, a Conversano, per la regia di Guendalina Zampagni: “Noi Siamo Francesco”, con la partecipazione di Paolo Sassanelli ed Elena Sofia Ricci.
“Un tuffo nelle origini del sistema-lavoro. Le scelte di una location non sono casuali, si cresce, si fanno nuove esperienze ma i luoghi della memoria non si scordano mai. La Puglia resta impressa nel mio dna di uomo, di artista e…” così commenta il suo lavoro, il regista e sceneggiatore tranese, Giacomo Farano.
La trama del cortometraggio: “Corri Giulio corri”
Giulio è un operaio. Passa le sue giornate sul cantiere a lavorare. Lui di manifestare per i suoi diritti non ne vuole sapere, preferisce non saltare giorni di lavoro. Nicola è un suo collega, il “capo” cantiere che anima gli altri a scendere in piazza e ribellarsi al sistema. Valentina, invece, è l’architetto che segue i lavori. Loro amica e confidente, che aiuta Nicola nell’organizzare lo sciopero e nel convincere Giulio che si tratta di una buona causa. Ma Giulio ha già troppi grilli per la testa: deve sopravvivere ed esaudire i desideri e le richieste della sua ragazza, Viola. È la storia di un giro a vuoto per le strade tortuose delle rivolte. È una provocazione ipotetica ai liberi contestatori dei tempi moderni, a tutti i sostenitori della politica dal basso. Cosa accadrebbe se un membro di una nuova forza politica formatasi negli strati bassi della società, magari tra i caschi dei cantieri d’Italia, improvvisamente vincesse una grossa somma di denaro? Continuerebbe a chiedere più per tutti o comincerebbe una folle marcia indietro verso la garanzia del nuovo patrimonio? In fondo, è solo una storia sul rapporto tra uomo e denaro.
LUANA SALVATORE