Sei ragazzi campani si mettono assieme per creare qualcosa che non parla alle classifiche e alle major ma a chi pensa che l’underground italiano sia molto più che talent e imitazioni.
La band si chiama CIRQUE DES RÊVES ed è composta da Lisa Starnini (voce), Giovanni Ilardo (chitarre), Giovanni Bruno(pianoforte), Corrado Calignano (basso), Alfredo “edo” Notarloberti (violino) e Alessio Sica (batteria, percussioni e glockenspiel). Il progetto dei Cirque des Rêves nasce da un’idea di Lisa Starnini, leader carismatica della band, grazie all’inedito incontro di diverse culture musicali: da un lato la tradizione folk nordeuropea celtica e dall’altro le radici delle sonorità mediterranee. L’utilizzo della lingua francese, inglese e italiana e i testi dai continui rimandi onirici pongono il gruppo fra i più originali e seguiti ensemble del folto underground italiano.
Un ensemble molto colorito e composito, come ci spiega la stessa Lisa presentando il disco: “Non siamo simili a nessuna band in circolazione, almeno che io sappia. Sono toscana ma solo a Napoli mi è capitata una cosa simile: mi sono trasferita per amore qualche anno fa e in poco tempo sono venuta a contatto di musicisti con vari background con la voglia di creare qualcosa di nuovo”. Cosa c’è di particolare oltre il trilinguismo? L’ep che porta il loro nome, scaricabile sulle maggiori piattaforme web, è davvero strano, inconsueto, onirico. Spazia dalle ballate celtiche al folk mediterraneo “anche se non ci piace definirlo perché le barriere non esistono”, precisa Lisa. Che a 33 anni si è vista al centro della creazione di un qualcosa che potrebbe davvero decollare forte, visto che hanno avuto l’appoggio sincero di grandi nomi. “in realtà- ci spiega – io me li vado a cercare. Sono stata orgogliosa di aver fatto produrre l’esordio della nostra carriera dall’ex bassista di Elisa, Max Gelsi che la cantante definisce “un genio di sapienza e umiltà”.
E poi c’è stato il colpaccio, l’anno scorso, macchiato però da un lutto improvviso. Proprio la giovane cantante è riuscita ad agganciare David Richards di persona, in Svizzera. Richards, il “padre” del mixing dei dischi leggendari di Bowie e Queen, aveva dato il suo appoggio al gruppo di allora sconosciuti. “Dovevamo iniziare a registrare assieme questa primavera, ma lui è scomparso nel dicembre scorso”. Lisa custodisce gelosamente i messaggi sul suo cellulare. Un Olimpo pop che ha sognato e a cui era stata ammessa, sebbene nelle intenzioni. “Però questa esperienza ci ha dato carica. Significa che se dei giovani italiani vogliono fare qualcosa di bello e inconsueto, il mondo se ne accorge”. Bravi, ora tocca puntare in alto per l’album.
CHRISTIAN D’ANTONIO