La prefazione di Andrea G. Pinketts, la copertina a firma Agnes Spaak. Per il suo secondo romanzo Cinzia Alibrandi cambia editore (ora è con Ensemble) e cerca di convincere il suo pubblico che non è un fuoco di paglia. L’autrice dalle molte vite ha debuttato esattamente due anni fa con il libro Anna e i suoi miracoli, che lentamente si è imposto nel circuito delle indipendenti come una delle pubblicazioni più fresche del panorama italiano. Oggi la Alibrandi torna con Petali di Marta, una storia molto più lunga e articolata della prima (oltre 400 pagine) ambientata nell’Italia degli anni di piombo. Il cuore del plot è sempre l’amore ma stavolta con un taglio più intimista che si riverbera anche nel linguaggio, decisamente meno colloquiale della prima prova dell’ex attrice. «Un po’ ho cercato di giocare con la lingua – ci ha detto parlando in anteprima del romanzo che esce questa settimana e sarà presentato anche al Salone del Libro di Torino – con i titoli dei capitoli, avvalendomi di una contaminazione che oggi è ovunque, nei titoli dei giornali come nei giochi digitali come Razzle». La protagonista è Marta, donna che supera amori tragici, si mette in discussione e trova pace solo quando impara ad amare se stessa. Un messaggio alle lettrici? «Se c’è una prosecutio con il mio esordio è da ricercare proprio nell’analisi inevitabile che cerco di mettere a fuoco relativamente ai rapporti intimi delle persone, un aspetto della vita che mi ha sempre affascinato, forse per il mio percorso artistico fatto in gioventù o per il contatto con i ragazzi che ho da anni facendo l’insegnante».
Una struttura di flashback che accoglie più piani narrativi porta il lettore a sostenere benevolmente la nuova eroina dell’Alibrandi che, a detta dell’autrice, «porta il nome che avrei voluto dare a mio figlio se fosse stata femmina, il mio nome preferito, perché in nomine omen, Marte è il dio della guerra, chi porta il suo nome dovrebbe avere carattere combattivo il suo nome».
Il libro verrà presentato a Milano giovedì 9 maggio all’Atm bar dalle 18. Introdurrà Andrea G. Pinketts; interverrà anche Agnes Spaak, l’artista italo francese che per la prima volta ha donato una sua opera per la copertina del libro.
CHRISTIAN D’ANTONIO