Monte-Bianco Sfida Verticale da lunedì 9 novembre alle 21,15 su Rai Due sarà il primo Adventure game della tv italiana in alta quota. Attraverso il meccanismo che ha fatto la fortuna di programmi come Pechino Express, il gioco consiste nell’appassionarsi a sette celebrità che questa volta devono conquistare la vetta di una montagna. E non è una qualsiasi, ma è proprio uno dei simboli d’Italia, il Monte Bianco, appunto, che è protagonista naturale del programma, che non ha studio televisivo ed è tutto girato in esterna.
A condurre, Caterina Balivo, la conduttrice che non è nuova a sfide con tematiche “inesplorate”: “Da quando ho ricominciato a lavorare 4 anni fa – dice alla presentazione – Rai Due mi ha permesso davvero di fare cose nuove e stimolanti. Voglio ringraziare pubblicamente la rete che mi ha dato le occasioni giuste. Per me la montagna è un modo di vivere affascinante che non dimenticherò. Con mio marito siamo spesso in Alto Adige e tutte le persone che hanno saputo della trasmissione sono rimaste entusiaste. È un modo per portare in tv uno scenario e una vita che non si sono viste spesso”.
L’idea di Rai Due era di fare qualcosa di avventuroso che avesse il piglio del reality e l’affidabilità del documentario. Dalle scene che abbiamo visto in anteprima si capisce che il taglio di tv verità è forte (con Arisa e Gianluca Zambrotta tra i concorrenti che già risultano essere tra i più televisivi del gruppo). Ma non tutti la pensano allo stesso modo. “Abbiamo avuto una polemica preventiva da parte del Cai, il Club Alpino Italiano, che si augurava quest’estate addirittura la cancellazione del programma. Menomale che abbiamo con noi SimoneMoro, l’italiano che è salito epr quattro volte sulla cima dell’Everest che ha messo la propria esperienza a disposizione delle sette cordate che devono superare le prove”.
Infatti Stefano Maniscalco, Filippo Facci, Dayane Mello, Enzo Salvi, Jabes Alexander, Arisa e Zambrotta devono cimentarsi in vere arrampicate, accompagnate da esperte guide alpine. La forza della resa televisiva, è la fatica dei concorrenti e le riprese spettacolari tra elicotteri e droni. “La celebrità che va in montagna è un bell’impatto per questo sport e credo che alla fine ne gioverà – dice sincero Simone Moro, anche lui al debutto tv come conduttore – non è stato ridicolizzato o spettacolarizzato uno sport che è anche un modo di vivere. Gli alpinisti non devono preoccuparsi. Il senso della fatica resta ma è uno spot agli sport montani. Detto questo, il mondo dell’alpinismo è molto chiuso e solo per aver accettato, anche io credo di dover pagare in futuro un dazio”.
Per fare le riprese si è rischiato anche un caso internazionale: il crinale del monte è da un lato territorio italiano, dall’altro francese. La Valle d’Aosta, secondo l’assessore Aurelio Marguerettaz – è alla vigilia di una grande possibilità di far conoscere la propria offerta turistica in luoghi incontaminati”. A permettere la realizzazione del programma co-prodotto da Magnolia e Rai, è anche il fornitore GoPro, quello delle telecamere con i contenuti più coinvolgenti e a tutte le quote, è il caso di dire.abbigliamento e attrezzature sono stati forniti da Salewa, il marchio specializzato in sport di montagna. Anche gli occhiali hanno avuto un product placement tricolore: sono della gloriosa fabbrica italiana Salice.