I riferimenti dell’immaginario pop degli ultimi decenni ci sono tutti. Dai “capelli di Farrah Fawcett” alla citazione di Thriller. Non contenti dell’abbondanza di ripescaggi, sonori e lirici, contenuti nelle tracce del loro primo e godibilissimo album, In A Tidal Wave of Mystery, i Capital Cities da Los Angeles with love ci mettono anche dell’altro. L’altra sera, davanti a poche centinaia di spettatori, nella prima e unica (per il momento) data italiana ai Magazzini Generali di Milano hanno scatenato entusiasmo da stadio per i rifacimenti di Holiday di Madonna e Stayin’ Alive dei Bee Gees.
Arrivati alla ribalta solo pochi mesi fa con il tormentone Safe And Sound, Ryan Merchant e Sebu Simonian, questi i nomi dello stravagante duo electro-pop, si sono fatti conoscere (merito anche del video) per uno stile dance che attinge dal vintage con eleganza, ricoprendo di stile soul e fiati discreti molte delle loro composizioni. Una ventata di freschezza nel genere come non se ne vedeva dai tempi dell’esordio degli Scissor Sisters. E sono passati 10 anni. Un decennio in cui gli americani hanno imparato evidentemente la lezione dance europea e ora la fanno loro, a volte anche meglio. Lontani dall’euforia techno che dilaga sulle nostre spiagge, eccetto che per il finale di Safe and Sound remixato da rave party, i Capital Cities si sentono alfieri di un pop warholiano che mischia immagini e suoni delle icone di largo consumo musicale. E si permettono anche di infilarci dentro testi che farebbero invidia a curatori di mostre d’arte concettuale (“I sold my bed but not my stereo”). Elettronica resta, ma è suonata e proposta con astuzia e personalità. Tra un paio di mesi, se continua così, torneranno abbracciati da folle ben più folte.
CHRISTIAN D’ANTONIO