Un compito di un bravo giornalista è scovare sì nuove tendenze ma anche consegnare alla storia pezzi di talenti autentici che a volte sono travolti dal passare del tempo. Diciamocelo: chi considerava all’epoca Fred Buscaglione un grande cantautore? Magari la definizione è più figlia degli anni Settanta, giusto, ma da qui all’oblio ce ne passa.
Enzo Gentile un bravo giornalista lo è sempre stato, anche spesso scevro da quell’aria di sapientone che colleghi della carta stampata della sua generazione si attribuiscono. Per dire, non lo si è visto ancora ai talent show. E ora con il nuovo libro “LONTANI DAGLI OCCHI – Vita sorte e miracoli di artisti esemplari” tira le somme (non definitive) sulla parabola artistica di cinque protagonisti inavvicinabili, per sapienza e anche modus vivendi, della cultura italiana. Si tratta del
“duro” Fred Buscaglione, del maudit Piero Ciampi, del poeta Sergio Endrigo, del guascone Nino Ferrer e del rivoluzionario Herbert Pagani.
Il libro (Laurana Editore – 184 pagine – 13 €), che ha una spassosa quanto sentita testimonianza di RENZO ARBORE narra delle vicende di cantautori considerati poeti, capaci di dipingere con una serie di canzoni indimenticabili un momento preciso della nostra colonna sonora, e protagonisti del costume di un’epoca dorata per il mondo italiano dello spettacolo.
«Ci sono storie, avventure, vicende umane che spesso non affiorano nell’affrontare un artista, e la sua produzione – racconta Enzo Gentile in merito al libro – Quelle che ho raccolto in questo lavoro navigano tra cronaca e varie vicissitudini che hanno attraversato la vita di cinque personaggi tra i più popolari e amati della nostra canzone, figure che hanno conosciuto un successo anche clamoroso per poi venire travolte da un destino di contraddizioni, isolamento, in una deriva inarrestabile. Qui ho scavato nella loro esistenza, anche lontano dalle scene, per capire, io per primo, uno dei meccanismi ineluttabili dello show business: quello che conduce da abbaglianti trionfi alla penombra o al buio più feroce. Sono cinque protagonisti, per certi versi capiscuola di una generazione: gli esempi che potevo abbracciare erano più numerosi, ma qui si scovano anche curiosi denominatori comuni, tra il jazz, il cinema, l’amore verso le arti figurative, che hanno reso la scelta obbligatoria per iniziare un viaggio di conoscenza, indagine, comprensione di un periodo».