Brett Anderson torna al rock e pubblica un nuovo album, “Black Rainbows”, l’8 Novembre. L’album è preceduto dal singolo “Brittle Heart” Dicembre 2009 e Brett Anderson si ritrova al Forum di Kentish Town per un concerto degli Horrors. “Sono arrivato presto ed ero seduto a osservare tutti i roadies che lavoravano e ho pensato ‘Ho molta voglia di farlo di nuovo””, ricorda Anderson. “Il concerto è stato fantastico, ma era la costruzione dello show, i piccoli dettagli che hanno acceso la mia immaginazione”. Quella notte d’inverno è stata fondamentale nella decisione di Anderson di riformare i Suede per il loro concerto trionfale alla Royal Albert Hall, in sostegno del Teenage Cancer Trust, e anche di registrare Black Rainbows, l’album che segnali suo ritorno alle radici. “Ero pronto a fare musica rock di nuovo”, spiega Anderson. “Sono andato via e ho cercato qualcosa di diverso, ho dovuto farlo. E ‘importante essere coraggiosi.” La decisione coraggiosa che ha portato al suo quarto album da solista è stata quella di fare un salto fuori dai suoi territori e dal suo modo di scrivere, e di seguire il suggerimento del suo collaboratore Leo Abrahams di registrare il nuovo disco improvvisando in sala di registrazione, e di costruire canzoni insieme ad altri formidabili musicisti: il batterista jazz Seb Rochford (Polar Bear, Acoustic Ladyland) e il bassista Leo Ross (The Big Pink). “Ho pensato che fosse pazzo, non è così che si fanno i dischi”, dice Anderson. “Non ho mai fatto un disco simile prima, ho sempre curato molto la scrittura delle mie canzoni.” La band si è così rinchiusa negli studi di Londra Miloco per un intensa sessione di tre giorni: “Abbiamo suonato, improvvisato, ed io avevo questo ruolo strano, chiuso nella sala di controllo, ero una sorta di tastemaker”, spiega Anderson. “Direi che questo è il genere di cose che vogliamo fare. Avevo un po’ di dischi a darmi l’ispirazione come Public Image, Siouxie, un paio di brani degli Interpol o Nico. Volevo lo spirito di quei dischi.” Tutti queste jamming session sono state registrate su nastro, a cura di Abrahams, e poi lavorate con l’aggiunta della voce da Anderson nella sua casa di West London.”Da quella nuvola di musica, Brett Anderson ha creato la sua opera, il lavoro in cui si sente maggiormente realizzato. “Stavo scrivendo le mie parti mentre stavamo facendo i concerti con i Suede e ho realizzato quello che davvero mi piace di quello che ho fatto in passato”, spiega Anderson. “Ero decisamente intenzionato ad abbracciare il mio passato in questo album, piuttosto che rifiutarlo come avevo fatto prima “. Brett Anderson si è liberato e ha scritto le canzoni nel modo in cui gli riesce meglio, parlando delle relazioni umane sullo sfondo della città. “Io porto il dettaglio e la nevrosi”. Si sente anche che Black Rainbows è solo un altro passo, non il culmine del suo lavoro da solista: “Mi sento come se stessi andando nella direzione giusta e credo che il prossimo sarà ancora meglio. Ora so quello che voglio, voglio scrivere dell’infinito fascino dei rapporti umani “, afferma Anderson. “Canzoni d’amore e canzoni che parlano di odio e gelosia, il sesso e la rabbia sono la moneta della musica pop e sempre lo saranno.”