La forza evocativa delle parole e musica del loro primo singolo, Pompeii gli ha fatto guadagnare un posto di rispetto nel panorama rock internazionale. I Bastille (Dan Smith voce, Chris Wood alla batteria, Will Farquarson al basso, Kyle Simmons alle tastiere) sono la nuova sensation del rock europeo, attualmente impegnati nel tour che li porterà anche a fare da supporter per tutte le date inglesi dei Muse, una delle loro band preferite.
Di cosa parla esattamente Pompeii, che è un nome così famigliare per noi italiani? Il testo ruota attorno all’immaginazione di una catastrofe in una città mentre i due protagonisti continuano a vivere il loro sogno incuranti di quello che accade. Semplicemente chiudendo gli occhi. Ovvio che una storia del genere catturi l’immaginario dei giovanissimi, che hanno affollato il recente showcase milanese alla Terrazza Aperol.
L’Italia la momento è il paese europeo al di fuori della Gran Bretagna e dell’Irlanda che meglio ha recepito il messaggio, con il singolo al numero due, il primo posto nelle classifiche radiofoniche dei brani più suonati. Adesso sarà certamente il turno dell’America, visto che la casa discografica sta pianificando il lancio dell’album oltreoceano dopo che il singolo sta velocemente guadagnando airplay tra le radio che suonano rock alternativo.
Ma Smith, il leader e portavoce (suo malgrado) del quartetto abbassa i toni: «Non riesco a spiegarmi tutto questo, il fatto che il video sia arrivato a essere visto da milioni di persone su Youtube ci ha sorpreso. So che molti si ingegnano a descriverci ma a noi non piacciono le etichette. Siamo una band con varie anime e indie o electro non ci descrive. Siamo pop come lo era Smells Like Teen Spirits».
L’album Bad Blood è appena uscito ed è già numero 1 in Uk. Da noi il singolo ha avuto subito la certificazione platino per 30mila download scaricati legalmente.
Dan Smith ha scritto dodici tracce di con testi e musica. Questa la tracklist: “Things We Lost in”, “the Fire”, “Bad Blood”, “Overjoyed”, “These Streets”, “Weight of Living”, “Pt II”, “Icarus”, “Oblivion”, “Flaws”, “Daniel in the Den”, “Laura Palmer”, “Get Home”, “Pompeii”.
Un successo consolidato anche dal pezzo che ha molti fan su youtube, Laughter Lines in cui parlano anche di amori che progettano il futuro, quell’invecchiare assieme che difficilmente lambisce le liriche del pop da classifica. Il prossimo estratto dal disco, invece, sarà in Italia Laura Palmer.
I brandi parlano anche di amori che progettano il futuro, quell’invecchiare assieme che difficilmente lambisce le liriche del pop da classifica. Una ventata d’aria fresca che irrompe in un mercato dove il pop prefabbricato sembra non avere più il monopolio assoluto.
CHRISTIAN D’ANTONIO