C’è qualcosa di rassicurante e piacevole al tempo stesso nella melodia di Una Finestra Tra Le Stelle, la canzone presentata da Annalisa al Festival di Sanremo di quest’anno. È una di quelle canzoni che crescono, e che complice la scelta dall’astronauta Samantha Cristoforetti (ha annunciato che è stata la sua sveglia sulla Stazione Spaziale Internazionale dove è in missione) oggi ce la fa sentire con più simpatia e positività.
La “Finestra” è anche rappresentata da un video molto luminoso che Annalisa ha girato in Veneto. “Si tratta di una delle belle ville che sono appena fuori Verona ed è stata un’idea molto semplice ma efficace del regista, mi sono sentita davvero aristocratica in quel posto”.
Incontriamo Annalisa all’indomani di un buon Sanremo perché esce il suo disco Splende, un album prodotto da Kekko Silvestre e Diego Calvetti, frutto di un intenso confronto fra Annalisa e alcuni fra i migliori autori italiani (Campedelli, Cecere, Angiuli, Francesco Sighieri, Consortini, Morettini, Angelosanti, Esposito, Giulia Anania, Dario Faini e naturalmente Silvestre e Calvetti).
La cantante ligure dice: “Io nasco cantautrice. Nei primi dischi mi sono concentrata sull’interpretazione perché un percorso di crescita è fatto di tappe che vanno rispettate, però in me batte da sempre il cuore di una autrice. Scrivendo quello che canto mi sento più completa: è il mio modo di vivere la musica. Mi sono rivolta a Kekko, che mi aveva sempre manifestato affetto e stima, per avere giudizi e consigli su ciò che avevo scritto: sono felicissima che oltre a indicarmi la giusta direzione, sia rimasto coinvolto a tal punto da voler produrre il disco e curare anche l’allestimento del tour, che presenteremo a inizio aprile con due anteprime a Milano e Roma. Sono orgogliosa dell’incredibile lavoro di squadra fatto con Kekko e gli altri grandissimi autori che hanno voluto condividere questo progetto per me fondamentale, perché completa il mio percorso di crescita e rappresenta un nuovo punto di partenza”.
Per Annalisa, che ha già una carriera di 4 anni alle spalle e un altro Sanremo che dice di aver affrontato “con incoscienza”, è un buon anno. “Mi sono resa conto delle cose che mi interessano veramente, di come muovermi fisicamente e mentalmente tra la gente e le città. Dopo anni di giri, so che casa mia è a Savona, e le persone a me care ci sono sempre per me. Non è una consapevolezza banale, ci sono arrivata attraverso delusioni e batoste. Che però mi hanno fatto diventare la persona più positiva e migliorata che credo di essere ora. E secondo me per questo le canzoni di Splende funzionano, perché parlano della mia risalita”.
Christian D’Antonio
