Ci saranno anche Frankie Hi-Nrg e Nada al festival della lingua italiana in programma a Canelli, provincia di Asti , da giugno a novembre. Il festival si chiama Classico ed è diretto artisticamente da Marco Drago, un nome che gli appassionati di radio e musica conoscono bene.
“Frankie – ci ha detto Drago presentando il programma a Milano – è stato il padre di tutti i rapper giovani che ci sono in circolazione. Fight Da Fada è stata una pietra miliare nel suo genere, quando c’erano soltanto stati degli esperimenti in italiano con il rap, penso a Jovanotti e pochi altri”. Curioso che un esponente di una “disciplina” considerata marginale fino a poco tempo fa sia invitato a un’iniziativa letteraria. “Ma lui è la prova del trionfo dell’arte basata sulla parola e nell’incontro dell’11 giugno ci spiegherà come è nato il rap in italiano, che ha necessitato di doppia traduzione, linguistica e culturale”.
Marco Drago per il secondo anno di Classico ha messo assieme un cast davvero notevole. Ci sarà anche Nada, sabato 8 ottobre che presenta il nuovo romanzo Leonida introdotto dalla voce di RadioRai John Vignola. “Nada è un’artista che attraversa la storia popolare d’Italia sempre reinventandosi e con una vis creativa invidiabile e sorprendente”, dice il direttore artistico.
Altri appuntamenti a metà tra l’indagine linguistica e le arti sonoin programma il 23 giugno, con l’arrivo di Milcho Manchevski, il più famoso regista macedone (Leone d’Oro nel 1994), in omaggio alla folta comunità di macedoni residente nel piccolo comune astigiano. Poi ci saranno Linda & The Greenman, nuova band del chitarrista dei Perturbazione, Gigi Giancursi, il 27 agosto in piazza Castello a Moasca, comune limitrofo. Straordinaria la vivacità culturale di questo territorio che, partito dalla fama data dal buon vino e dall’inserimento recente nei patrimoni italiani protetti dall’Unesco, riesce a fornire anche programmazione culturale adeguata.
L’organizzatore Gianmarco Cavagnino dice che intitolando il festival alla glora culturale del luogo, Giovanni Battista Giuliani (dantista più famoso) è simbolicamente una chiusura del cerchio: “Il tema di quest’anno è la traduzione, in e dall’italiano, proprio in un territorio che è noto per essere a vocazione agricola. Proprio Giuliani sostenne che l’origine dell’italiano non doveva trovarsi nella radice fiorentina, ma nei dialetti parlati dal volgo”.
Il festival parte l’11 giugno e si chiude il 12 novembre con un incontro sugli scrittori piemontesi con Matteo Bandello. La kermesse avrà un’antemprima il 9 giugno all’aperto, nella centrale piazza Cavour di Canelli, con la performance dell’artista milanese Gianni Miraglia, famoso per mettersi a nudo (davvero) sul palco e recitare monologhi su ispirazione dal pubblico.
Nel programma (scaricabile qui http://www.festivalclassico.it/img/programmaclassico2016.pdf) c’è anche attenzione alla digital age, con un incontro sul caso Daniele Luttazzi, il comico accusato di aver copiato le battute dai colleghi stranieri (11 giugno) e una spassosa analisi degli strafalcioni linquistici sui social network (il 7 ottobre a Moasca). Imperdibile lo show dei Selton, band brasiliana in programma a Moasca l’8 luglio. Il loro esperimento di traduzione delle canzoni di Enzo Jannacci ha fatto storia.
Christian D’Antonio