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Alla 31a edizione del Salone internazionale del libro di Torino presentato il progetto Community Library

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Mag 11, 2018
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Foto: ufficio stampa

La Puglia? Ricomincia dai libri, dalle biblioteche. Perché solo così si può colmare il divario tra Meridione e Settentrione. Con due interventi in perfetta sintonia, l’assessore Loredana Capone e il critico letterario Goffredo Fofi hanno animato stamani, al Lingotto di Torino, l’incontro «Raccontare il Sud» curato dalla Regione Puglia al Salone internazionale del libro di Torino, dove è stata presentata l’esperienza della Community Library, progetto per una nuova cittadinanza solidale attraverso un sistema integrato di biblioteche. «Oggi – ha dichiarato l’assessore all’Industria Turistica e Culturale, Loredana Capone – c’è una nuova domanda di cultura. Le istituzioni, insieme alle scuole, alle università, alle associazioni, devono attrezzarsi per dare le risposte che servono. Perché senza cultura, senza lettura non c’è capacità di visione, e non c’è opportunità di sogno. La cultura è un fatto di relazione. Di comunità. E la comunità pugliese vuole ricominciare da qui. Contro lo stereotipo di un Sud che ha poco da dire, a favore di un racconto diverso che fa della cultura e della lettura la più grande infrastruttura sociale della nostra regione. Per questa ragione la Regione Puglia ha scelto di investire 120 milioni di euro sulle biblioteche di comunità. Ogni angolo della Puglia avrà la sua biblioteca, dal Gargano al Salento. Un luogo in cui incontrarsi, confrontarsi, ragionare insieme sul presente, e sul futuro. E la risposta più forte per aggredire il problema irrisolto degli scarsi livelli di produzione e lettura di libri rilevati dall’Istat. In un’Europa nella quale la crescita e la ricchezza coincidono con più elevati indici di lettura e di capacità di comprensione dei testi. Perché leggere nutre la sete di conoscenza, ed è alla base di ogni storia, di ogni cultura, di ogni economia. E fa comunità».

Un cambiamento di prospettiva, quello della Community Library – rappresentata al Lingotto anche con l’installazione «Library in motion» di Dario Curatolo – che Goffredo Fofi, uno degli intellettuali più attivi, ha definito una vera e propria rivoluzione. «La cultura meridionale – ha detto Fofi – ha dato all’Italia dei grandi eretici. Figure importanti che hanno inciso significativamente sul dialogo tra Nord e Sud. Un dialogo difficile quanto appassionante e necessario. In un’“Italia straordinaria – diceva Carlo Levi – dove si incontra una continua compresenza dei tempi”. Perché siamo contemporaneamente dentro la storia e dentro il presente. E anche se abbiamo vissuto molte mutazioni, anche se il mondo è cambiato, anche se c’è stata una decadenza del Paese e delle sue tensioni positive, restano i libri, resta la storia, resta il pensiero. E questa abulia che non fa più differenze tra Meridione e Settentrione può essere rotta con uso attivo della cultura. Con la produzione di cultura. Perché la cultura è qualcosa di concreto. Un modo di rapportarsi alla realtà nutrendosi delle tensioni che si vivono nei libri. Per questo la Puglia oggi sta facendo una grande rivoluzione. Perché le biblioteche devono tornare a essere quel posto meraviglioso dove ci si forma, dove ci si confronta con il passato e il presente, dove si guarda al mondo insieme provando a capire come cambiarlo al meglio».

La presenza al Lingotto della Regione Puglia continua nel pomeriggio di oggi con la presentazione, in collaborazione con il Salone del libro e l’Associazione Pugliese Editori, di un ulteriore omaggio ad Aldo Moro, nel ricordo del quale la manifestazione torinese si è aperta ieri sera «Con il vostro irridente silenzio», il recital di Fabrizio Gifuni promosso dalla stessa Regione Puglia. Nella Sala Rossa, alle ore 17, è in programma un incontro dal titolo  «Aldo Moro, fine di un mistero?», che chiama a raccolta i giornalisti, storici e intellettuali Maria Antonietta Calabrò, Andra Colombo, Marco Damilano, Giovanni Fasanella, Giuseppe Fioroni e Miguel Gotor per interrogarsi sui punti oscuri e ancora da chiarire sul rapimento e l’assassinio del grande statista pugliese, scomparso quarant’anni fa. «Un Paese civile  – sostiene l’assessore Capone – deve far luce sulla propria storia e i conti con la propria memoria. Solo così la memoria contribuisce ad arricchire e rendere libero il presente. Per questo abbiamo pensato che qui nel salone del libro fosse giusto ed opportuno parlare di Aldo moro, un grandissimo della Puglia, all’interno di quel progetto sui grandissimi di Puglia con cui celebriamo anche Alessandro Leogrande. Quello che unisce Moro e Leogrande, al di là del tragico destino che ha voluto sottrarceli prematuramente, è la mitezza del carattere e il coraggio dell’esercizio critico sul presente per guardare al futuro».

La presenza della Regione Puglia alla 31edizione del Salone internazionale del Libro di Torino è organizzata da Assessorato alle Industrie Turistiche e Culturali della Regione Puglia, Sezione Economia della Cultura e Teatro Pubblico Pugliese.

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