A due anni dal precedente progetto discografico e dopo una parentesi di lancio in Sud America, Alessandra Amoroso torna in Italia per un nuovo album. L’artista leccese, amatissima da un pubblico trasversale, e per così dire, “emozionato”, non si smentisce pubblica un disco dove amore, vita, sorrisi, gioia, sono le parole chiavi. Si intitola “Vivere a Colori”, 14 brani impacchettati in una copertina firmata dal famoso Giovanni Gastel, che ha ritratto una “nuova” Alessandra, più adulta e matura.
Il disco della maturità, dicono tutti quando arrivano a un certo punto. Qui sembra esserci la spensieratezza che spesso non si associa immediatamente all’Amoroso, che è una delle cantanti vere, quelle che hanno bisogno del contatto diretto col pubblico, quella capace di piangere e far piangere, quella che stabilisce un contatto con l’audience che molte colleghe si sognano.
Per arricchire il repertorio ha chiamato Elisa, che firma due brani, “Comunque Andare”, il cui testo vede la collaborazione della stessa Alessandra, e “Vivere a Colori”; Federico Zampaglione, compositore e frontman dei Tiromancino che le ha scritto “Nel tuo disordine”.
Tiziano Ferro e Michael Tenisci sono gli autori de “La vita in un anno”; Federica Camba e Daniele Coro, parolieri e compositori, contribuiscono ancora una volta a valorizzare il talento di Alessandra con tre brani “Stupendo fino a qui”,“L’Unica cosa da fare” e “Appartenente”; Dario Faini e Roberto Casalino collaborano nei pezzi “Sul ciglio senza far rumore” e “Se il mondo ha il nostro volto”; ancora Dario Faini con Federica Abbate e Cheope ne “Il mio stato di felicità”, Daniele Magro in “Avrò cura di tutto” e “Fidati ancora di me”, mentre Valerio Carboni e Andrea Amati firmano “Mi porti via da me”.
La produzione dell’album, inoltre, vanta nomi di spicco della scena musicale italiana del calibro di Michele Canova, Andrea Rigonat, Fabrizio Ferraguzzo e Roberto Cardelli.
Mi manca il Salento vorrei tornarci presto così mi ritaglio i capelli. Ringrazio Gastel che ha fatto delle foto che mi ritraggono da donna sensuale, a volte sono maschiaccio. Le persone che mi sostengono, mi han fatto fare logopedia.
La canzone che rispecchia tanto quello che voglio dire di positivo, canto quello che vivo senza paura …vivere a colori si chiama. Voglio ancora imparare dal mio mestiere non mi sento pronta a insegnare qualcosa. Per questo non torno ad Amici come coach. A Sanremo invece se ci vado ci vado con tutta la famiglia, l’ho promesso a mia madre.
Ma per il momento non vado, devo aver tempo di tornare tra la mia gente.
Alcune volte ho schifato il mio timbro ma appena ho rischiato di perderlo mi mancava. Dopo l’operazione mi sento più forte e pronta a far sentire il mio messaggio.