Il vintage piace. Nella moda, nel design, nello stile. Ma nella musica invece? C’è ancora così tanta nostalgia verso i grandi classici, oppure la voglia di novità sta spazzando via la febbre da revival? Una volta acclarata l’inossidabilità delle pietre miliari della musica italiana e non, dobbiamo però riconoscere che “Le bionde trecce gli occhi azzurri e poi” non bastano più a scaldare gli animi dei falò in spiaggia e che, per riempire la pista in discoteca, forse ci vuole qualcosa in più di “YMCA”.
Sarà merito (o per qualcuno colpa) dei talent show, sarà perché le abbiamo cantate e ballate fino allo sfinimento, ma dalle casse dell’autoradio e dalle cuffie dei lettori MP3 passano i brani di artisti sempre più giovani e sulla cresta dell’onda. I più nostalgici faticano ad accettare il passaggio di consegne e, senza obiettività alcuna, si dilettano in giudizi impietosi nei confronti dei nuovi arrivati.
Non per forza alle nuove leve deve mancare il talento. Non per forza sono arrivate all’apice senza sudore e fatica. Non per forza il successo è piovuto dal cielo. Solo così si spiegano le folle deliranti per una fugace apparizione dei One Direction, con tanto di lacrime e disperazione, il successo di programmi televisivi alla scoperta di nuovi artisti emergenti, il sold out dei palazzetti di cantanti che fino al giorno prima erano perfetti sconosciuti.
Una musica trasversale, quella del giorno d’oggi. Che non solo si ascolta. Ma che si segue in TV. Che si televota. Che si Twitta. Che si coreografa nel salotto di casa con una console. Questo con Battisti non accadeva. Lo si piazzava sul giradischi o al massimo lo si cantava nelle notti d’estate.
Oggi la musica si vive su tante piattaforme. I nuovi artisti non si fermano davanti a un microfono. Non cantano più solamente. Interagiscono con i propri fan sui Social Network, raccolgono critiche e consensi, si espongono al giudizio del pubblico ancor prima di affermarsi, esplorano nuovi mondi, come quello dei videogiochi. Il passo dal palco alla console per Emma è stato breve: testimonial di Just Dance 4, ha prestato il suo successo “Cercavo amore” al videogioco di ballo più venduto al mondo per far scatenare i suoi fan non solo durante i suoi live, ma anche nel salotto di casa.